Invece io non sono mai completamente dove mi trovo. Mi limito a eseguire, adempiere, ma non partecipo, non mi abbandono, non approfondisco, perché i tre quarti della mia energia mentale e affettiva sono occupati da lui e dal pensiero di dove sia. Cosa sta facendo, come sta e soprattutto perché non è con me che sta: questo mi chiedo.
Vivo nel rimpianto del tempo presente, nella nostalgia delle cose che potremmo condividere e che invece ci stiamo perdendo.
Neanche quando siamo insieme riesco ad essere felice. Ormai non è piú la gioia di stringermi a lui la ragione per cui
accetto di vederlo. Quello che chiedo ai nostri incontri è di lenire questo stato d’angoscia anche solo per qualche ora, trovare un po’ di distensione, di pace. Paradossalmente, dimenticare.
Ecco: lo vedo per dimenticarlo. Per non pensare piú a quanto mi complichi la vita amarlo. Sembra la dichiarazione di una donna disperata, me ne rendo conto, ma cerco consolazione. La povera, stupida, pezzente consolazione derivante dal sapere che nel breve tempo in cui saremo insieme non starò a macerarmi con la sua mancanza e con la gelosia che mi assale alla bocca dello stomaco come un’ulcera.
Diego De Silva
Terapia di coppia per amanti pag 15
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