Raffaela fazio
LA DISTANZA: SPAZIO, TEMPO, INTERIORITÀ
5. - Abitare chi siamo non coincide con il raccontare chi siamo, perché la vita, a differenza della narrazione, non è né coerente, né lineare, ma si sviluppa per intrecci, sovrapposizioni, capovolgimenti.
Eppure, l’interiorità non rinuncia all’orientamento. L’orientamento è il senso che cerchiamo di volta in volta. Se non ci fosse questa ricerca di senso, non ci sarebbe neppure movimento, sviluppo, non ci sarebbe vita. Quello che accade, nello spazio e nel tempo, viene riportato nell’interiorità, affinché “avvenga” realmente.
La ricerca di un senso deve fare i conti con l’ombra, che ci portiamo dietro come un alter ego, in un gioco di opposti riconciliati o inconciliabili.
A livello mitologico, le due facce contrastanti della stessa persona sono a mio parere evocate nel racconto delle due Elene. In una versione di questo mito, Paride non rapisce a Sparta la vera Elena, ma un’immagine fatta di nuvole e d’aria che Era ha messo al suo posto. È questo simulacro che il figlio di Priamo conduce a Troia. All’insaputa di tutti, la vera Elena vive nascosta in Egitto, finché la nave di Menelao, di ritorno da Troia, approda in quel paese spinta dai venti. Il re ha con sé la falsa Elena, credendo che sia la sua sposa. Quando le due Elene si incontrano sulla spiaggia, quella fatta d’aria scompare e la vera, dopo lunghi anni di attesa, riprende il suo posto accanto a Menelao, tornando in patria. Le due Elene sono in fondo parti della stessa persona, separate da una distanza che si accorcia proprio nel momento in cui uno dei due aspetti viene integrato (non svanisce).
(La seguente poesia è una rilettura del mito: nella prima parte, il punto di vista è quello dell’Elena in carne ed ossa, nella seconda, è quello dell’Elena di nuvole ed aria).
Le due Elene I. L’altra ti viene incontro è ormai vicina: uguali il tono i lineamenti il tempo dentro ai gesti la fierezza ma gli occhi rondoni già lontani e il corpo forma d’aria turbamento. Sei tu colei che aspetta immutata fedele al vecchio patto. Lei è il tuo doppio perfetto irreale la non-scelta la solo immaginata dentro a un sogno che tu stavi sognando prima di altri là dove amore è guerra e tutto ciò che sfugge si rinnova. Lo vedi, la spiaggia si dilegua. Il fato ti ritrova e il ricordo che torna alla tua terra è questa nave lenta. Prende te sola ma porta – dell’altra – l’addio illusorio che fende il nero il mare sempre uguale col suo rostro d’avorio. 2. L’altra ti viene incontro è ormai vicina: uguali il viso il portamento ma il peso che dà radice al corpo è nel suo passo. A terra si proietta soltanto la sua forma. Tu che ti aspetti stupore nello sguardo che t’incrocia non vedi che rimpianto in quella donna. Eppure la storia che lei canta è tutta intera. Non sa dello spezzarsi della vista – del tempo discontinuo che ha il pensiero il desiderio – non sa della violenza che ti sposta né del rischio dello sbaglio. Tradimento. La vita lei l’ha attesa tu l’hai colta nell’estasi e nel vuoto. Il prezzo che hai pagato è di essere un abbaglio. Ora è venuto il tempo della resa. Ti spogli le rendi la bellezza l’incerta sicurezza che l’esistenza è una. Mentre le affiora sotto gli occhi un’altra ruga tu scompari nell’aria come in uno specchio un fremito un brivido già in fuga.
Raffaela fazio
La distanza di Raffaela Fazio
- Qualcosa accade - 1
- si staccano da soli - 2
- e' la conchiglia - 3
- viviamo e vogliamo narrarci - 4
- le du Elene - 5
- Le mani intrecciate - 6
- A pezzetti intero - 7
- Sovrimpressione - 8
- opposti contigui - 9
- dove sono - 10
- Lo sparo - 11
- Primavera - 1
- Amore che ti Ergi spavaldo - 2
- Non mi interessa il tempo della caccia - 3
- Niente Fugge - 4
- A metà del vicolo ci siamo fermati - 5
L'attesa
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