Marco Missiroli
Erano finiti a letto una settimana piú tardi – l’aveva invitato lei a salire, dopo un gelato pomeridiano – ed era stato strano assistere in se stessa alla rottura di un argine: ascoltare la propria voce gemere, governare la muscolatura con abilità, districarsi davanti a nuove anatomie. Il glande rigonfio, la bocca forzata per contenerlo, schiudere le gambe e pulsare nell’attesa di godere. Aveva capito che sarebbe stato lui per il modo in cui gli si era concessa. Se lo era dichiarato da subito. Il sesso, da quel pomeriggio, erano riusciti a farlo sopravvivere negli anni, sfruttando luoghi anomali, momenti inappropriati, stuzzicando una chimica collaborativa.
Fedeltà - Marco Missiroli
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