Non ho scoperto, come sto facendo adesso, qual era la base del nostro amore. Né che il fatto di essere ossessionato, nello stesso tempo dolorosamente e deliziosamente, dalla coincidenza sempre promessa e sempre evanescente del gusto che noi avevamo dei nostrl corpi - e quando dico corpi non dimentico che "l'anima è il corpo" tanto in Merleau Ponty quanto in Sartre - rimanda a delle esperienze fondatrici che affondano le loro radici nell'infanzia: alla scoperta prima, originaria, delle emozioni che una voce, un odore, un colore di pelle. Un modo di muoversi e d'essere, che saranno per sempre la norma ideale, possono far risuonare in me.
Andrè Gorz - Lettera a D.