“Dolore e sofferenza. Il dolore fa parte del mondo fisico, la sofferenza di quello psichico. Due sfere diverse ma collegate tra loro e interagenti l’una sull’altra. Il dolore può venire localizzato in un punto (mal di testa, mal di pancia), mentre la sofferenza tormenta tutto il nostro essere, ci logora, ci indebolisce e spesso ci degrada. Il dolore è qualcosa che trattiamo come un male naturale, ammissibile, evidente: se una sega ci taglia un dito, è logico che la mano ci faccia male e non ci vediamo nulla di strano. Al dolore si perdona. Non così alla sofferenza. La sofferenza ci appare un’ingiustizia, una disgrazia, un torto immeritato: la nostra prima reazione alla sofferenza è di ribellione, di protesta. La sofferenza ci offende, anzi ci degrada”
Ryszard Kapu´sci´nsk
Quando la sofferenza scende nella nostra anima, e ci tortura nelle nostre fibre più nascoste e segrete, lacerandole e spezzandole, essa tende a separarci dal mondo delle persone e delle cose; isolandoci e incrinando, in misure diverse, le nostre relazioni con gli altri.
Il senso della sofferenza e delle sofferenze non è facile da rintracciare: c’è una sofferenza inevitabile, e una sofferenza evitabile; c’è una sofferenza che testimonia della fragilità della condizione umana, e una sofferenza che sfugge, o sembra sfuggire, ad ogni significato; c’è una sofferenza leopardianamente radicata nella condizione umana, e una sofferenza che nasce dal cuore di una esperienza psicotica, e che si avvia a inaridirsi quando essa si dissolva; c’è ancora una sofferenza visibile e una sofferenza invisibile.
Eugenio Borgna La solitudine dell'anima
di Eugenio Borgna vedi anche gli estratti dei libri:
La fragilità che è in noi
Parlarsi
Ryszard Kapu´sci´nsk
Quando la sofferenza scende nella nostra anima, e ci tortura nelle nostre fibre più nascoste e segrete, lacerandole e spezzandole, essa tende a separarci dal mondo delle persone e delle cose; isolandoci e incrinando, in misure diverse, le nostre relazioni con gli altri.
Il senso della sofferenza e delle sofferenze non è facile da rintracciare: c’è una sofferenza inevitabile, e una sofferenza evitabile; c’è una sofferenza che testimonia della fragilità della condizione umana, e una sofferenza che sfugge, o sembra sfuggire, ad ogni significato; c’è una sofferenza leopardianamente radicata nella condizione umana, e una sofferenza che nasce dal cuore di una esperienza psicotica, e che si avvia a inaridirsi quando essa si dissolva; c’è ancora una sofferenza visibile e una sofferenza invisibile.
Eugenio Borgna La solitudine dell'anima
di Eugenio Borgna vedi anche gli estratti dei libri:
La fragilità che è in noi
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