La Prima Legge Fondamentale della stupidità umana
Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
Gli autori del vecchio Testamento erano coscienti della esistenza della Prima Legge Fondamentale e la parafrasarono quando affermarono che «stultorum infinitus est numerus», ma caddero in un’esagerazione poetica. Il numero di persone stupide non può essere infinito perché il numero di persone viventi è finito.
A prima vista l’affermazione può sembrare triviale oppure ovvia oppure ingenerosa oppure tutte queste tre cose insieme. Tuttavia un più attento esame rivela in pieno la sua realistica veridicità. Si consideri quanto segue.
Per quanto alta sia la stima quantitativa che uno faccia della stupidità umana, si resta ripetutamente e ricorrentemente stupiti dal fatto che: a) persone che uno ha giudicato in passato razionali ed intelligenti si rivelano poi all’improvviso inequivocabilmente e irrimediabilmente stupide; b) giorno dopo giorno, con un’incessante monotonia, si è intralciati e ostacolati nella propria attività da individui pervicacemente stupidi, che compaiono improvvisamente ed inaspettatamente nei luoghi e nei momenti meno opportuni.
La Prima Legge Fondamentale impedisce di attribuire un valore numerico alla frazione di persone stupide rispetto al totale della popolazione: qualsiasi stima numerica risulterebbe una sottostima. Perciò nelle pagine seguenti si denoterà la quota di persone stupide all’interno di una popolazione con il simbolo S.
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