“Chi mi può incontrare nella mia sofferenza? Tutte le parole che mi sono rivolte risuonano più o meno false. È qualcosa che va al di là delle parole, dei linguaggi. Mi sento solo. Chi è in grado di capire ciò che c’è di unico nel mio dramma interiore, nella mia prova fisica, psichica?
Conosco allora la tentazione di rinchiudermi in questa solitudine. Eppure, nello stesso tempo, una parte di me vorrebbe comunicare. Sono lacerato tra questi due desideri, tirato da una parte all’altra. Quando è molto forte, la sofferenza ci sembra stupida e assurda, come dicono i filosofi”
Xavier Thévenot
La solitudine che può essere, di volta in volta, solitudine interiore, solitudine creatrice, solitudine come apertura all’infinito, e solitudine negativa, solitudine portatrice di angoscia, isolamento, distacco involontario, o intenzionale, dal mondo degli altri e dal mondo delle cose.
Eugenio Borgna La solitudine dell'anima
di Eugenio Borgna vedi anche gli estratti dei libri:
La fragilità che è in noi
Parlarsi
Conosco allora la tentazione di rinchiudermi in questa solitudine. Eppure, nello stesso tempo, una parte di me vorrebbe comunicare. Sono lacerato tra questi due desideri, tirato da una parte all’altra. Quando è molto forte, la sofferenza ci sembra stupida e assurda, come dicono i filosofi”
Xavier Thévenot
La solitudine che può essere, di volta in volta, solitudine interiore, solitudine creatrice, solitudine come apertura all’infinito, e solitudine negativa, solitudine portatrice di angoscia, isolamento, distacco involontario, o intenzionale, dal mondo degli altri e dal mondo delle cose.
Eugenio Borgna La solitudine dell'anima
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