lunedì 29 febbraio 2016

il desiderio di diventare un'altra persona

Un altro motivo che mi ha indotto ad abbandonare il mio dialetto era il desiderio di diventare un’altra persona.
Quando sono venuto a Tokio per iniziare l’università, nel treno che mi portava nella capitale non ho fatto altro che riflettere e ripercorrere mentalmente i miei diciotto anni di vita: della maggior parte delle cose che mi erano successe, potevo solo vergognarmi. No, non sto esagerando. La mia esistenza era stata un susseguirsi di idiozie che preferivo dimenticare. Piú ci pensavo, piú mi trovavo detestabile. Naturalmente c’era anche qualche ricordo bellissimo. Alcune esperienze pulite, alcuni pensieri elevati, li avevo avuti. Lo riconosco. Ma le cose di cui arrossire, per le quali potevo solo prendermi la testa fra le mani, erano in numero molto maggiore. Anche il mio modo di vedere la vita, ripensandoci, era talmente banale, talmente limitato, che non vale nemmeno la pena di parlarne. Un cumulo di idee prive di fantasia, ciarpame da borghesucci. Roba che avrei voluto impacchettare e cacciare in fondo a un cassetto. Oppure darvi fuoco e ridurla in cenere – quale fumo ne sarebbe uscito? In ogni caso, desideravo solo sbarazzarmi di tutto quanto e iniziare a Tokio una vita nuova, da persona nuova. Sperimentare nuove possibilità.

Murakami Haruchi Uomini senza donne

Nessun commento:

Posta un commento

commenta questo post

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home