Lento, amaro animale Lento, amaro animale che sono, che sono stato, amaro dal nodo di polvere e acqua e vento che nella prima generazione dell’uomo si appellava a Dio. Amaro come i minerali amari che nelle notti di completa solitudine -maledetta e fallimentare solitudine senza nessuno - salgono alla gola e, croste di silenzio, asfissiano, uccidono, risuscitano. Amaro come l’amara voce prenatale, presostanziale, che disse la nostra parola, che percorse il nostro cammino, che morì la nostra morte, e che in qualsiasi momento ritroviamo. Amaro dal di dentro, da ciò che non sono, - la mia pelle come la mia lingua - dal primo essere vivente, annuncio e profezia. Lento dai secoli, remoto – niente vi è più indietro -, lontano, discosto, sconosciuto. Lento, amaro animale che sono, che sono stato. Jaime Sabines (1926-1999)
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sabato 27 febbraio 2016
Lento, amaro animale
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