venerdì 19 febbraio 2016

perché la solitudine succede in un attimo

L’amore di Murakami non è una forza che travolge. Anzi, finché dura, quasi non si fa sentire. È dopo che cambia tutto. Quando il vuoto lasciato dallo spessore dell’amore ci fa precipitare. “Per gli uomini che hanno perso una donna, il mondo è un grande e doloroso miscuglio, l’immagine stessa della faccia in ombra della luna”.
 
Smettere di pensare non si può. La fine dell’amore rilascia pensieri. Cosa pensa l’uomo, almeno quello di Murakami, quando le donne, per motivi diversi da caso a caso, scompaiono? Pensa, pensa, quell’uomo pensa, d’un tratto – perché la solitudine succede in un attimo –, che
“non avrebbe mai più potuto penetrare in fondo al loro corpo umido. Mai avrebbe potuto sentirle vibrare leggermente. Ma la prospettiva davvero insopportabile per lui, più che la preclusione dell’atto sessuale in sé, era di non poter più passare insieme a loro momenti di intimità. Perdere le donne in conclusione significava proprio questo. Perché le donne offrivano un tempo speciale che annullava la realtà, pur restandovi immerse”.

 
Le donne sono il nostro altrove. Quando le perdiamo, siamo solo noi stessi.

Giacomo Verri
Le donne di Murakami sono il nostro altrove link esterno
recensione di Uomini senza donne di Murakami Haruki (Einaudi, pp. 222, euro 19)

Nessun commento:

Posta un commento

commenta questo post

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home