sabato 6 febbraio 2016

il riciclo




Il riciclo

Sa, noi gente di campagna siamo gente semplice, gente genuina, siamo vino al vino, pane al pane. Siamo di poche parole, ci capiamo fra di noi con uno sguardo, abbiamo la pelle bruciata dal sole, il profumo del fieno tra i capelli, i calli sulle mani, portiamo gli abiti dei nostri antenati anche se lisi, ci svegliamo all'alba e ci corichiamo al tramonto, siamo gente di campagna, magari zotici e magari ignoranti ma grandi seguaci di leggi e regolamenti, ho insegnato ai miei figli, a furia di zoccolate in testa, a togliersi il cappello davanti ai vigili al loro passare. C'abbiamo i campi, il pozzo e le bestie che ci danno tutto e non abbiamo bisogno di andare, grazie a Dio, in paese a comprare nulla.

L'altro giorno è venuto a trovarci un signore dal Comune per spiegarci che le leggi sono cambiate e per l'occasione ho convocato tutta la famiglia e i braccianti intorno a lui, ci ha detto che non possiamo più vivere come bifolchi e che, così ha detto " il futuro è davanti a noi ed è nostro dovere afferrarlo e renderlo nostro". Ci ha spiegato che anche nella nostra zone incomincia la raccolta differenziata e che volente o nolente ci dovremmo adeguare per il futuro del pianeta,ha detto proprio così, futuro del pianeta. Ci daranno il bidone nero dove dovremmo buttare tutto quello che non va negli altri bidoni, come p.e. audiocassette, spazzolini da denti, ma noi, ho pensato, usiamo ancora il giradischi a manovella del mio catanonno e la salvia per pulirci i denti, così sono dovuto correre al mercato del paese a procurarmi queste benedette audio, come si chiamano e spazzolini, il tutto da buttare nel nero .

Siamo gente onesta, glielo avevo già detto?? Se ci danno un ordine non possiamo che obbedire. Poi ci hanno consegnato il bidone giallo per la plastica,. Quello bianco per la carta e quello verde per il vetro. E così ancora una volta siamo dovuti andare al mercato a procurarci tutte quei "sacramenti" di roba da buttare in questi bidoni se no non avremmo saputo cosa metterci, che vuole, noi i detersivi ce li facciamo in casa con la cenere, leggere non leggiamo e le bottiglie di vino sono "vuoto a rendere". Abbiamo speso tutti i guadagni del raccolto per comprare cose da infilare nei bidoni perché, come lei sa, i lunedì quelli passano col camion e pretendono, giustamente, di trovare roba dentro ai bidoni , se no cosa passano a fare.


L'unico nostro problema è il secchiello marrone quello che loro chiamano "l'umido". Ci hanno detto che per quello abbiamo diritto a due ritiri settimanali, che li in quei due secchiellini dobbiamo mettere tutti gli scarti alimentari e il letame delle bestie, che non possiamo più spargerlo nelle campagne per concimare il terreno ma che dobbiamo "riciclarlo", ha detto proprio cos' "riciclarlo", e quindi dobbiamo metterlo a disposizione del Comune che poi lo vende a tutti i cittadini interessati. Quando io ho risposto che c'ho 120 vacche, quaranta scrofe e i cavalli e che due secchielli alla settimana non mi bastavano il signore mi ha detto di accumularlo, ma senza poterlo usare,e di inserirlo negli appositi secchiellini il lunedì e il giovedì.

E noi che si fa, non ubbidiamo ancora una volta? Le leggi sono leggi e non sta a noi giudicarle che siamo poveri fattori quindi ci siamo venduti il granaio per poter costruire quattro fosse per metterci il letame non utilizzato, in attesa che lo ritirino. Mi viene il dubbio che forse la produzione di letame sia maggiore rispetto al ritiro di due volte settimanale ma ho fatto solo la seconda elementare e sicuramente la gente che ha studiato ha più ragione di me. Un unico dubbio, le figliate di gattini che la Zia Clotilde, quattro volte all'anno, ha l'abitudine di annegare nel pozzo e poi buttare in mezzo all'orto di Cuori di Bue che da loro un gusto frizzantino e intenso, secondo lei anche quelli dobbiamo buttarli nel bidone dell'umido?

@vestitaacipolla

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2 commenti:

  1. Mitica...
    La società vuole dettare regole "naturali" a chi la natura la vive davvero.

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    1. Bateson un grandissimo filosofo e non solo che ha scritto "verso un'ecologia della mente" racconta che noi uomini ci stiamo comportando come le rane:
      se metti una rana in una pentola di acqua fredda e alzi piano pianola temperatura, la rana morira scottata e nemmeno se ne accorgerà.
      il nostro pianeta sta morendo lentamente e noi, stolti, facciamo finta di non accrogercene. Anzi siamo così cinici e stronzi, che abbiamo la presunzione di scaricare i problemi sulle generazioni future.
      Ma non c'è più tempo, siamo giunti al punto di non ritorno.
      carmelo

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