Non ti perderò per sempre, Non ti perderò per sempre, avrò per te, lo sai, un dolore calmo, un abbraccio inconsueto, un sogno mai concluso. Non ti cercherò tra le ombre, mi stupirò, semmai, del tuo silenzio, quando un’eco smarrita di memoria riporterà quel tuo gioco di labbra. Io resto. Sulle colline il grano già matura, ruba luce al tramonto, chino il capo, alle mie spalle gocciola un respiro. Mi volto, quasi a cercare la tua assenza, vedo quel vento smuovere le spighe, spingo avanti il mio passo e dentro il petto tintinna il suono della tua cavigliera. Umberto Crocetti
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lunedì 29 febbraio 2016
Non ti perderò per sempre,
verso l'8 marzo solo cose vere
verso l'8 marzo
Verso l'8 marzo, solo cose vere.
Verso l'8 marzo, solo cose vere.
Non ho bisogno di protezione. Ho bisogno di rispetto.
Non ho sentimenti più "delicati" di quelli maschili. Sento molto il richiamo della fisicità mia e del mondo.
Non sono un essere etereo. Sono una donna concreta. Con un corpo concreto. Imperfetto e non patinato.
Non ho bisogno di qualcuno che mi baci per svegliarmi.
Preferisco essere sveglia quando bacio qualcuno.
Non sono meglio di un uomo. Sono DIVERSA.
Non voglio essere una principessa. Voglio essere FELICE.
Antonella Valentini *** @yarlaim
Verso l'8 marzo, solo cose vere.
Non ho bisogno di protezione. Ho bisogno di rispetto.
Non ho sentimenti più "delicati" di quelli maschili. Sento molto il richiamo della fisicità mia e del mondo.
Non sono un essere etereo. Sono una donna concreta. Con un corpo concreto. Imperfetto e non patinato.
Non ho bisogno di qualcuno che mi baci per svegliarmi.
Preferisco essere sveglia quando bacio qualcuno.
Non sono meglio di un uomo. Sono DIVERSA.
Non voglio essere una principessa. Voglio essere FELICE.
Antonella Valentini *** @yarlaim
(
Come l’acqua con la bassa marea si ritira a poco a poco dalla riva del mare.....
Dopo che ho smesso di intrufolarmi in casa sua, il sentimento fortissimo che provavo per lui lentamente è andato attenuandosi. Come l’acqua con la bassa marea si ritira a poco a poco dalla riva del mare.....
L’ardore si stava spegnendo, cosí come cala la febbre. Non si era trattato di «qualcosa di simile a una malattia», ma di una malattia vera e propria. Una sorta di forte febbre che per un certo periodo mi aveva sconvolto il cervello.
[...]
– In ogni caso, quando ho finito il liceo a un certo punto l’ho dimenticato. Talmente in fretta che ne ero stupita io stessa. Non riuscivo nemmeno a ricordarmi cosa mi avesse attratto tanto in lui, quando avevo diciassette anni. La vita è proprio strana. Qualcosa che in un certo momento ti sembrava splendido e perfetto, qualcosa per cui eri pronta a buttare via tutto quello che avevi, basta che passi un po’ di tempo, o che lo guardi da un angolo diverso, e lo trovi sorprendentemente scialbo. Finisci col chiederti cosa vedevano davvero i tuoi occhi. Questa è la storia del periodo in cui entravo di nascosto in casa altrui.
L’ardore si stava spegnendo, cosí come cala la febbre. Non si era trattato di «qualcosa di simile a una malattia», ma di una malattia vera e propria. Una sorta di forte febbre che per un certo periodo mi aveva sconvolto il cervello.
[...]
– In ogni caso, quando ho finito il liceo a un certo punto l’ho dimenticato. Talmente in fretta che ne ero stupita io stessa. Non riuscivo nemmeno a ricordarmi cosa mi avesse attratto tanto in lui, quando avevo diciassette anni. La vita è proprio strana. Qualcosa che in un certo momento ti sembrava splendido e perfetto, qualcosa per cui eri pronta a buttare via tutto quello che avevi, basta che passi un po’ di tempo, o che lo guardi da un angolo diverso, e lo trovi sorprendentemente scialbo. Finisci col chiederti cosa vedevano davvero i tuoi occhi. Questa è la storia del periodo in cui entravo di nascosto in casa altrui.
Murakami Haruchi Uomini senza donne
il desiderio di diventare un'altra persona
Un altro motivo che mi ha indotto ad abbandonare il mio dialetto era il desiderio di diventare un’altra persona.
Quando sono venuto a Tokio per iniziare l’università, nel treno che mi portava nella capitale non ho fatto altro che riflettere e ripercorrere mentalmente i miei diciotto anni di vita: della maggior parte delle cose che mi erano successe, potevo solo vergognarmi. No, non sto esagerando. La mia esistenza era stata un susseguirsi di idiozie che preferivo dimenticare. Piú ci pensavo, piú mi trovavo detestabile. Naturalmente c’era anche qualche ricordo bellissimo. Alcune esperienze pulite, alcuni pensieri elevati, li avevo avuti. Lo riconosco. Ma le cose di cui arrossire, per le quali potevo solo prendermi la testa fra le mani, erano in numero molto maggiore. Anche il mio modo di vedere la vita, ripensandoci, era talmente banale, talmente limitato, che non vale nemmeno la pena di parlarne. Un cumulo di idee prive di fantasia, ciarpame da borghesucci. Roba che avrei voluto impacchettare e cacciare in fondo a un cassetto. Oppure darvi fuoco e ridurla in cenere – quale fumo ne sarebbe uscito? In ogni caso, desideravo solo sbarazzarmi di tutto quanto e iniziare a Tokio una vita nuova, da persona nuova. Sperimentare nuove possibilità.
Murakami Haruchi Uomini senza donne
Quando sono venuto a Tokio per iniziare l’università, nel treno che mi portava nella capitale non ho fatto altro che riflettere e ripercorrere mentalmente i miei diciotto anni di vita: della maggior parte delle cose che mi erano successe, potevo solo vergognarmi. No, non sto esagerando. La mia esistenza era stata un susseguirsi di idiozie che preferivo dimenticare. Piú ci pensavo, piú mi trovavo detestabile. Naturalmente c’era anche qualche ricordo bellissimo. Alcune esperienze pulite, alcuni pensieri elevati, li avevo avuti. Lo riconosco. Ma le cose di cui arrossire, per le quali potevo solo prendermi la testa fra le mani, erano in numero molto maggiore. Anche il mio modo di vedere la vita, ripensandoci, era talmente banale, talmente limitato, che non vale nemmeno la pena di parlarne. Un cumulo di idee prive di fantasia, ciarpame da borghesucci. Roba che avrei voluto impacchettare e cacciare in fondo a un cassetto. Oppure darvi fuoco e ridurla in cenere – quale fumo ne sarebbe uscito? In ogni caso, desideravo solo sbarazzarmi di tutto quanto e iniziare a Tokio una vita nuova, da persona nuova. Sperimentare nuove possibilità.
Murakami Haruchi Uomini senza donne
Sono la ladra dei dolci
Maram al-Masri
1 Sono la ladra dei dolci esposti nel tuo negozio le mie dita sono appiccicaticce e non sono riuscita a metterne uno solo in bocca. Maram al-Masri
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Preferiva quasi vederla vestirsi che spogliarsi.
– Allora te lo racconto la prossima volta, – concluse Shahrazad. – Perché è una storia piuttosto lunga, e ora devo tornare a casa per preparare la cena.
Si alzò, si rimise slip e reggiseno, infilò le calze, la sottoveste, la gonna e la camicetta. Habara, ancora nel letto, la osservava compiere quella serie di gesti. Preferiva quasi vederla vestirsi che spogliarsi.
Si alzò, si rimise slip e reggiseno, infilò le calze, la sottoveste, la gonna e la camicetta. Habara, ancora nel letto, la osservava compiere quella serie di gesti. Preferiva quasi vederla vestirsi che spogliarsi.
Murakami Haruchi Uomini senza donne
Nel cesto della biancheria sporca
Patrizia Cavalli
Nel cesto della biancheria sporca riconosco l'estate, i pantaloni leggeri le magliette. Avevo troppa fretta d partire per potermi fermare a ripulire le tracce della corsa. Patrizia Cavalli
domenica 28 febbraio 2016
Fernando Pessoa: poesia e prosa
- Le isole fortunate ( Quale voce viene sul suono delle onde)
- campane a morto
- non sarò mai niente
- Di nuovo ti rivedo
- tabaccheria
- Amo tutto ciò che è stato
- Amo come l’amore ama.
- Amo i fiori, non li cerco
- Nessuno ama un altro
- Stanca essere
- Ieri ho passeggiato per le strade
- Penso a te nel silenzio della notte
- La feritoia - Non verrò quando chiamerai
- gatto che giochi per via
- se qualcuno un giorno bussa alla tua porta
- Il guardiano di greggi VIII
- Ma io, sempre estraneo,
- lontano da me
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- per essere grande sii intero
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- non ho fretta
- No non dire nulla
- Suonatrice d'arpa
- Chi sogna di più
- Hai forse un segreto
- Il mio sguardo nitido è come un girasole
- Licantropia
- Il ponte
- Arrivava elegante, veloce
- L'amore è una compagnia
- Ah, io solo so
- Se m'addormentassi al suono della mia stessa voce
- Quante maschere e sottomaschere noi indossiamo
- Al di la del porto
- Contemplo il lago silenzioso
- Posa un momento
- L'abisso tra le anime
- non verrò quando mi chiamerai
- Penso a te nel silenzio
- solo una parvenza di vita
- Quale voce viene sul suono delle onde
- Amo i fiori, non li cerco.
- Voglio avrò
- quando i bimbi giocano
- Doppio di campane
- Il mio cuore, cioè la mia testa
- Non sono niente
- Ricordo bene il suo sguardo
- Vi è uno che gioca
- Dove andrà dove, la luce che vedemmo
- Stanchezza
- Amo tutto ciò che è stato
- Questo
- Autopsicografia
- Quando i bimbi giocano
- L'amore
- Ti amai e amandoti
- non verrò quando chiamerai
- si un momento passi ancora
- Dubiti amore mio
- Dalla bellezza e dall'amore nessuno si separi
- E' l'amore che è essenziale
- Non so se è amor che hai, o amor che fingi,
- Voglio ignorato e calmo
- tutte le lettere d'amore
- Dicono?
- Lisbona rivisitata
- Il fiore che sei, non quello che dài, voglio.
- Non so se provi o fingi, tu, l'amore
- Non usciamo mai dalle nostre sensazioni
- Quante cose la musica suggerisce
- Mi resta solo la gratitudine per chi mi ha amato
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- Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta
- Vivere non è pensare
- niente si sa
- come a un cieco al quale si parli di colori
- mancare a quel sogno
- il peso del sentire
- tutta la letteratura consise in...
- sono come qualcuno che cerca a caso
- prima di cominciare nelle cose
- C'è un dolore pronto a partire
- tutto è niente
- il mio cuore mi fa male come un corpo estraneo
- disincanto
- La monotonia di tutto
- Una nebbia tra me e il mondo
- sono un temperamento femminile
- L'anima è un'entità reale
- I sentimenti più dolorosi
- fra me e la vita
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- Perchè si muore
- I sentimenti più dolorosi
- Un movimento nella penombra
- Poter saper pensare! Poter saper sentire!
- come l'aria, si respira e non si sente
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- Non insegnare nulla
- la vita sia come il sole
- amiamo solamente l'idea che ci facciamo di qualcuno
- Non possiamo non sentire
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- Amici, nessuno.
- Abbassare la febbre di sentire
- riprendiamoci i nostri sogni
- creare il mondo
- potessi amarti senza che tu esistessi
- poco mi importano amore e gloria
- grandi sono i deserti
- il sogno ci appartiene
- sono come una stanza
- si ritorna stanchi da un sogno
- ho nostalgia perfino ...
- viaggiare?
- gli eteronimi di Pessoa
- non ho mai avuto l'arte
- si prendono gioco del puro affetto ( lettera di Ophelia a Pessoa
- come il ricordo vivo di un passato morto
- di che colore sarà sentire
- ma poi il dolore passa
Io e te nudi
Ana Rossetti
Io e te nudi
Io e te nudi
in un giallo quadro di Van Gogh
tra le spighe di grano.
Rovesciare l´impotenza dell´amore
in fiumi di parole.
Nudi a parlare per ore,
fino al tramonto
e poi
la notte: in un orgia di stelle.
Sulla pelle
pensieri selvaggi
come cavalli corrono
cavalcano i nostri sentimenti
in un orgasmo di vita.
Pensa:
un
giorno, lungo
una
vita, intera.
Ana Rossetti
Io e te nudi
in un giallo quadro di Van Gogh
tra le spighe di grano.
Rovesciare l´impotenza dell´amore
in fiumi di parole.
Nudi a parlare per ore,
fino al tramonto
e poi
la notte: in un orgia di stelle.
Sulla pelle
pensieri selvaggi
come cavalli corrono
cavalcano i nostri sentimenti
in un orgasmo di vita.
Pensa:
un
giorno, lungo
una
vita, intera.
Ana Rossetti
un giorno mi dirai
You learn
Ogni vita che vivi impari.
Continua ad imparare
Un giorno mi dirai - Stadio
Un giorno ti dirò Che ho rinunciato alla mia felicità per te E tu riderai, riderai, tu riderai di me Un giorno ti dirò Che ti volevo bene più di me E tu riderai, riderai, tu riderai di me E mi dirai che un padre Non deve piangere mai Non deve piangere mai E mi dirai che un uomo Deve sapere difendersi… Un giorno ti dirò Che ho rinunciato agli occhi suoi per te E tu non capirai, e mi chiederai… «perché»? E mi dirai che un padre Non deve piangere mai Non deve arrendersi mai Tu mi dirai che un uomo Deve sapere proteggersi… Un giorno mi dirai Che un uomo ti ha lasciata e che non sai Più come fare a respirare, a continuare a vivere Io ti dirò che un uomo Può anche sbagliare lo sai Si può sbagliare lo sai Ma che se era vero amore È stato meglio comunque viverlo Ma tu non mi ascolterai Già so che tu non mi capirai E non mi crederai Piangendo tu Mi stringerai Un giorno mi dirai - Stadio
le donne come me
Maram al-Masri
Le donne come me Le donne come me non sanno parlare; la parola rimane loro di traverso in gola come una lisca che preferiscono inghiottire. Le donne come me sanno soltanto piangere a lacrime restie che improvvisamente rompono e sgorgano come una vena tagliata. Le donne come me sopportano gli schiaffi, senza osare renderli. Tremano di rabbia e la reprimono. Come leoni in gabbia, le donne come me sognano di libertà… Maram al-Masri
Maram al-Masri vive esule a Parigi dal 1982, non ‘ben vista’ dal regime di Assad. Ha pubblicato nel 1984 a Damasco il primo libro dal titolo “Ti minaccio con una colomba bianca”, seguito da “Ciliegia rossa su piastrelle bianche”, pubblicato a Tunisi, cui seguono vari volumi: “Ti guardo”, pubblicato a Beirut nel 2000, tradotto in vari paesi e pubblicato in italiano da Multimedia Edizioni che ha tradotto nel 2011 con il titolo “Anime scalze” anche il quarto volume “Les âmes aux pieds nus”, pubblicato in Francia. L’ultimo libro è “Arriva nuda la libertà” tradotto dall’arabo. In particolare sugli ultimi due ultimi libri, ispirati, rispettivamente, da storie vere di violenza sulle donne e dalla rivolta in Siria contro la dittatura di Assad, sarà incentrato l’incontro. L’autrice nella autoprefazione ad “Anime scalze” si è detta “incredibilmente sorpresa” quando in Francia un’allieva, sentendo le parole della poesia “Una donna come me” di Maram, “è riuscita a parlare della violenza subita”. Così nella presentazione del secondo libro la poetessa indica numeri che parlano da soli e che sono oggi in tragico aumento: “Fino a questo giorno di marzo 2014 ci sono stati più di 250.000 vittime e 8 milioni di profughi. Difficile menzionare tutti i nomi benché avrei voglia di scrivere i loro nomi su ogni pagina. Ci sono i civili, e non dimentico i soldati dell’esercito regolare anch’essi intrappolati in questa violenza. Soprattutto non dimenticare nessuno”. Una poesia quella di Maram al-Mrasi che non dimentica e che è in qualche modo utile se serve a farci riflettere su atrocità cui sembriamo da tempo esserci, indifferentemente, abituati fino a quando non ci toccano da vicino.
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