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domenica 21 gennaio 2018

In un angolo nascosto della nostra anima



Com’è difficile a volte farsi comprendere, anche da chi ci ama di più. Com’è difficile tirare fuori tutte quelle cose che ci fanno star male e riuscire a vomitare tutte le parole che ci vagano dentro, aspettando di trovare il coraggio per farsi ascoltare.
 
Com’è difficile riuscire a comunicare senza ferire e senza ferirsi, trovare il modo giusto, nonostante la paura di essere fraintesi, di non essere davvero capiti, di essere giudicati.
 
Com’è difficile, a volte, non piangere mentre ci si mette, inevitabilmente, a nudo, parlando di sé.
 
E com’è difficile accettare che non tutto si può dire, che si può essere sinceri ma fino ad un certo punto, che forse bisogna abituarsi a convivere con un piccolo groppo in gola, con un mucchio di parole che di venire fuori proprio non ne vuole sapere.
 
E tutto quello che non riusciamo ad esprimere si deposita lì, in un angolo nascosto dell’anima…

Laura Messina

sabato 17 giugno 2017

Io sono ciò che vedo


Io sono ciò che vedo, non sono ciò che penso.
 
Scrivo del paesaggio che dentro di me cammina

Franco Arminio

sabato 1 aprile 2017

parlare e ascoltare

Buenas noches

Spesso all’inizio di una relazione crediamo che
il nostro nuovo amore ci comprenda senza bisogno di troppe parole
L’idea che un partner ideale debba istintivamente capirci
è una supposizione pericolosa per la coppia
e diventare adulti significa anche smettere di credere che
qualcun altro possa leggerci nel pensiero
 

 
Alain de Botton
In una relazione sentimentale dobbiamo diventare più bravi a comprendere il divario tra ciò che una persona dice e ciò che intende davvero
La maggior parte delle volte dietro un atteggiamento dispotico si nasconde una richiesta d’affetto. In altre occasioni, invece, siamo dolci per non affrontare una realtà negativa

sabato 11 febbraio 2017

Un respiro. Un sentire. E poi una storia,

citazioni: Chandra Livia Candiani


comunicare

Ecco, per sapere dove sono le parole, per iniziare un viaggio verso la poesia, bisogna che qui ci sia un corpo. Un respiro. Un sentire. E poi una storia, la nostra, ognuno la sua. E della storia fa parte la geografia.
 
Chandra Livia Candiani
 

martedì 7 febbraio 2017

sentire, la tirannia del capire, fiducia

citazioni: Chandra Livia Candiani


sentire

Per sentire occorre nudità, bisogna imparare a non giudicare quel che sentiamo, a lasciarlo essere, a dargli un grande spazio vuoto e accogliente perché possa rivelarsi.
 
Per sentire bisogna perdere tante opinioni, tanti «saperi»: la tirannia del capire, l’impero della ragione, il chiacchierio della mente discorsiva, la convenzionalità, i luoghi comuni devono andare in frantumi o essere lasciati sullo sfondo, con rispetto, ma sullo sfondo.
 
Ma soprattutto, ci deve essere un bello strato di fiducia tra di noi, per questo iniziamo e concludiamo sempre ogni incontro dandoci la mano, sembra banale ma così ci trasmettiamo un filo e una rete, rete da acrobati. Tocchiamo spesso il dolore, soprattutto quando scriviamo dell’addio, certe volte piangiamo, ma c’è sempre una misura.
 
La poesia è una misura, le parole sono una misura, contengono, senza fare bello, senza appianare.
 
Chandra Livia Candiani
Ah io solo so [Fernando Pessoa]
Il mio cuore cioè la mia testa [Fernando Pessoa]

 

mercoledì 12 ottobre 2016

Ora sei qui

Marcello C.


«Come mi ricorderai?»
 
«Non lo so come ti ricorderò!
Ora sei qui e ti sento,
sento di essere li e mi senti.

     Marcello C.

mercoledì 4 maggio 2016

le modalità di ascolto

come si ascolta

Possiamo distinguere tra tre modalità differenti d´ascolto:

-    ascolto finto: in cui chi ascolta è facilmente distraibile e tende a porsi passivamente e a vivere la comunicazione come sola possibilità di parlare;

-    ascolto logico: in cui l´ascoltatore si concentra solamente sul significato logico della comunicazione;

-    ascolto attivo empatico: in cui chi ascolta prova a mettersi nei panni dell´altro e cerca di condividere le sensazioni manifestate dall´interlocutore.

Secondo T. Gordon, psicologo clinico di scuola umanistica, quattro sono gli elementi fondamentali per un buon ascolto:

1)    ascolto passivo: relativo al momento in cui la persona ha la possibilità di esporre i propri problemi e l´ascoltatore attento, senza interromperlo, comprende il messaggio comunicatogli;

2)    messaggi d´accoglimento: che comprendono i messaggi verbali e non verbali, che comunicano l´atteggiamento d´ascolto;

3)    inviti calorosi: che incoraggiano la persona a continuare a parlare senza che vi sia alcun giudizio o valutazione rispetto a ciò che sta dicendo;

4)    ascolto attivo: inteso come la capacità da parte di chi ascolta di riflettere il messaggio dell´altro esprimendolo con parole differenti. Tale ascolto non rimanda solo i contenuti verbali, ma anche i sentimenti e i contenuti emotivi espressi e percepiti da chi ascolta.

Sempre secondo l´autore è importante evitare di fornire soluzioni personali ad un individuo che sta parlando di un suo problema. Al contrario, è necessario lasciare che sia la persona in difficoltà a trovare da sola una soluzione, partendo dai suoi vissuti e dalle sue esperienze.

Vi è differenza tra sentire ed ascoltare. Si può sentire con gli organi di senso, ma non profondamente, ossia mantenendo la propria interiorità estranea a quello che l´interlocutore sta dicendo. Nell´ascolto, invece, vi è un movimento verso l´interlocutore e un coinvolgimento della propria interiorità.


Centro psicologia e insieme link esterno
L’ASCOLTO E LA SUA IMPORTANZA NELLE RELAZIONI
 

venerdì 29 aprile 2016

ogni sforzo razionale non fa che allontanarla.

Buenass noches

Tutto quanto concerne l'Anima si
svela spontaneamente ed ogni
sforzo razionale non fa che allontanarla.

sabato 9 aprile 2016

la stessa forza del vedere

Buenos dias

..l´immaginazione, la quale non è che una forma forte del sentire:
l´immaginazione dell´altro, nella lontananza, nella non prossimità,
è un elemento che può avere la stessa forza del vedere  
 
Antonio Prete

sabato 13 febbraio 2016

Sentire di più, pensare di meno.

Poi, a un tratto, la sera è diventata notte. A volte non hai il tempo di accorgertene, Le cose capitano in pochi secondi. Tutto cambia. Sei vivo. Sei morto. E il mondo va avanti.
Siamo sottili come carta. Viviamo sul filo delle percentuali, temporaneamente. E questo è il bello e il brutto, il fattore tempo. E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è sbagliato.
Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.

C. Bukowski - Il Capitano è fuori a pranzo

mercoledì 10 febbraio 2016

Non posso tacere nel silenzio






...Non posso tacere nel silenzio Finanche ad essere tediosa devo scrivere... Scrivere: necessità essenziale come respirare. Non si tratta di usare le parole adeguate o più armoniche si tratta di fissare su carta (o byte ormai) il mio sentire Bello Brutto poco importa importa che sia mio importa che sia vero. D.N. 9 febbraio 2016
sul silenzio vedi Parlarsi di Eugenio Borgna link esterno

lunedì 30 novembre 2015

Ma arriverà il mattino



Se tu non parli Se tu non parli riempirò il mio cuore del tuo silenzio e lo sopporterò. Resterò qui fermo ad aspettare come la notte nella sua veglia stellata con il capo chino a terra paziente. Ma arriverà il mattino le ombre della notte svaniranno e la tua voce in rivoli dorati inonderà il cielo. Allora le tue parole nel canto prenderanno ali da tutti i miei nidi di uccelli e le tue melodie spunteranno come fiori su tutti gli alberi della mia foresta. Rabindranath Tagore


giovedì 26 novembre 2015

il peso del sentire





sabato 3 ottobre 2015

una telepatia strana





Fra noi c'è stata una telepatia strana, per la quale puoi trovare vari nomi. Io, che son quella che la vede, non saprò dimenticarla mai.

@ctraltcanc






mercoledì 8 luglio 2015

giovedì 2 luglio 2015

ho cercato di sentirti



In questi mesi ho imparato a non fidarmi
degli impulsi dell'istinto
ne dei pensieri e del battito del cuore.
 
ho cercato di vedere senza occhi
 
ho cercato di sentirti
non il tuo sorriso e nemmeno il tuo sguardo
il calore delle tue mani o il sapore dei tuoi baci
 
non ho immaginato le tue cosce umide
per le mie labbra
 
ho cercato di sentire il tuo sentire
ho sentito la tua anima vicina
che mi guarda e non fugge

Marcello C.

sabato 27 giugno 2015

Poter saper pensare! Poter saper sentire!




Poter saper pensare! Poter saper sentire! Ho voglia di gridare dentro la testa. Voglio fermare, schiacciare, rompere quell’impossibile disco di grammofono che suona dentro di me, in una casa altrui, torturatore intangibile. Voglio fermare l’anima affinchè essa prosegua da sola e mi lasci. Divento pazzo per il fatto di dover sentire. E finalmente io, nel mio cervello odiosamente sensibile, nella mia pelle accapponata, nei miei nervi a fior di pelle, sono i tasti suonati in scale; oh, orribile e personale pianoforte del nostro ricordo!
Fernando Pessoa

sabato 20 giugno 2015

come l’aria, si respira e non si sente



Scoprii, con la mancanza, come si scopre il valore di tutto, che l’affetto mi era necessario: che, come l’aria, si respira e non si sente.

Fernando Pessoa

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