mercoledì 2 marzo 2016

Lo vidi per la prima volta in calle Bucareli

Remo Moràn. Lo vidi per la prima volta in calle Bucareli
 
Lo vidi per la prima volta in calle Bucareli, a Città del Messico, quindi durante la mia adolescenza, nella zona confusa e incerta che apparteneva ai poeti di ferro, in una notte greve di nebbia che costringeva le auto a circolare con lentezza e induceva i passanti a commentare, con allegro stupore, il fenomeno brumoso, così inconsueto in quelle notti messicane, almeno per quanto mi è possibile ricordare. Prima che me lo presentassero davanti al caffè La Habana, sentii la sua voce, profonda, come di velluto, l'unica cosa che non sia cambiata col passare degli anni. Disse: è una notte fatta su misura per Jack. Si riferiva a Jack lo Squartatore, ma la sua voce aveva un suono che evocava terre senza legge, dove qualunque cosa era possibile. Eravamo tutti adolescenti, adolescenti tosti, questo sì, e poeti, e ce la ridevamo. Lo sconosciuto si chiamava Gaspar Heredia, Gasparín per gli amici e i nemici gratuiti. Ricordo ancora la nebbia sotto le porte girevoli è le battute che andavano e venivano. A stento si scorgevano i visi e le luci, e la gente avvolta in quella garza sembrava energica e ignara, frammentata e innocente, come lo eravamo davvero. Adesso siamo a migliaia di chilometri dal caffè La Habana e la nebbia, fatta su misura per Jack lo Squartatore, è più densa che allora. Da calle Bucareli, a Città del Messico, fino all'omicidio!, penserete... L'intento di questo racconto è provare a persuadervi del contrario...

Roberto Bolaño La pista di ghiaccio
traduzione di Angelo Morino *** Sellerio, 2004

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