venerdì 8 giugno 2018

che non sono consapevoli delle loro azioni e dei loro passi.


Berta isla

Javier Marias








Spesso è spiacevole, contiene storie tristi, condannate a un finale infelice, per gli uni o per gli altri; di rado è divertente ma è quasi sempre brutta o, peggio, deprimente. E sovente ne esco con la coscienza sporca. Per fortuna passa in fretta, è transitorio.
 
Per fortuna dimentico quello che ho fatto, è il bello delle cose che si fanno per finta, che non siamo noi a farne esperienza, o le sperimentiamo come fossimo attori.
 
Gli attori tornano se stessi quando finisce il film o lo spettacolo a teatro, e questi si dissipano per sempre. A lungo andare lasciano un vago ricordo come di un episodio sognato o inverosimile, in ogni caso molto vago. O addirittura come qualcosa che non ci corrisponde, tanto che finiamo per dirci: «No, io non posso essermi comportato cosí, la memoria mi si confonde, era un altro io e c’è un equivoco».
 
Oppure capita loro come ai sonnambuli, che non sono consapevoli delle loro azioni e dei loro passi.
 
Javier Marias




E dimentichiamo quasi sempre che le vite delle persone non sono soltanto questo: ogni percorso si compone anche delle nostre perdite e dei nostri rifiuti, delle nostre omissioni e dei nostri desideri insoddisfatti, di ciò che una volta abbiamo tralasciato o non abbiamo scelto o non abbiamo ottenuto, delle numerose possibilità che nella maggior parte dei casi non sono giunte a realizzarsi – tutte tranne una, alla fin fine -, delle nostre esitazioni e dei nostri sogni, dei progetti falliti e delle aspirazioni false o deboli, delle paure che ci hanno paralizzati, di ciò che abbiamo abbandonato e di ciò che ci ha abbandonati. Insomma, noi persone forse consistiamo tanto in ciò che siamo quanto in ciò che siamo stati, tanto in ciò che è verificabile e quantificabile e rammemorabile quanto in ciò che è più incerto, indeciso e sfumato, forse siamo fatti in ugual misura di ciò che è stato e di ciò che avrebbe potuto essere.
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La più completa delle biografie non è fatta d’altro che di frammenti irregolari e di scampoli scoloriti, anche la propria biografia. Crediamo di poter raccontare le nostre vite in maniera più o meno ragionata e precisa, e quando cominciamo ci rendiamo conto che sono affollate di zone d’ombra, di episodi non spiegati e forse inesplicabili, di scelte non compiute, di opportunità mancate, di elementi che ignoriamo perché riguardano gli altri, di cui è ancora più arduo sapere tutto o sapere qualcosa. L’inganno e la sua scoperta ci fanno vedere che anche il passato è instabile e malsicuro, che neppure ciò che in esso sembra ormai fermo e assodato lo è per una volta e non per sempre, che ciò che è stato è composto anche da ciò che non è stato, e che ciò che non è stato può ancora essere....
Javier Marias Discorso di Caracas

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