Ma l´ossessione per la fede non era scomparsa comunque. Tutte le volte che uscivano insieme lei pativa la presenza dell´anello, soprattutto perché era chiaro che loro due erano amanti.
Al solito bar della Piazza lo sapevano benissimo. Più di una volta li avevano intravisti mentre si scambiavano baci e carezze più o meno spinte. Una volta, il padrone del locale l´aveva sorpresa con la mano infilata nella patta dei pantaloni di lui ed era fuggito di corsa, fingendo di dover sistemare l´altra saletta. Quasi fosse lui a dover essere imbarazzato, mentre Linda si era sentita umiliata. Non per essere stata scoperta ma perché lo sapevano tutti che lei non era sua moglie. Per colpa di quella maledetta fede ostentata sulla mano di lui.
Odiava il suo dito con il cerchietto ma allo stesso tempo l´anello era una garanzia anche per lei, a significare che lui era un uomo impegnato. A poco a poco nella mente di Linda si fece strada un piano, per vendicarsi almeno un pochino della moglie: far sparire la fede. Si immaginava già la reazione in famiglia, una volta rientrato a casa senza l´anello: la scusa non credibile inventata da lui, le urla della moglie, e una nuova crepa nel loro già fragile rapporto.
Sì, decise, lo doveva fare. Doveva rubargliela.
Ma come? L´unico momento in cui la toglieva era quando andavano al Motel, e Leonardo negli ultimi tempi la custodiva nella tasca interna della giacca, sull´appendiabiti.
A volte, mentre si faceva fottere davanti agli specchi, invece di concentrarsi sul piacere, la mente vagava distratta dall´idea di rubare l´anello. Ma non si presentava mai l´occasione buona per farlo davvero.
E poi dove la metto? In borsa? Mi farà vuotare tutte le tasche interne per trovarla. La butto nel cesso. Ma non c´era un film in cui il marito la ritrova dopo giorni nel water e scopre dall´ indizio che la moglie non è morta? Dietro il battiscopa? E se la trova come lo giustifico che è finita lì? Si arrabbierà moltissimo con me, per una cosa del genere è capace di lasciarmi.
Non si decideva mai, ma alla fine di un pomeriggio al Motel Linda era nervosa.
Durante i loro giochi Leonardo, con il camicie da dottore, l´aveva lasciata per dieci minuti legata e imbavagliata a gambe aperte sul tavolo: lo speculum usa e getta che Linda aveva rubato alla sua ginecologa per lui, ancora introdotto dentro di lei. Per rispondere ad una telefonata di lavoro.
Al momento Linda aveva fatto finta di nulla, ma dopo l´amplesso aveva deciso di vendicarsi. E l´occasione si era presentata all´arrivo di un´altra telefonata. Della moglie questa volta. Leonardo era uscito dalla stanza per parlare liberamente.
La fede luccicava sul comodino. In un impeto di rabbia Linda l´aveva afferrata e stretta nel pugno della mano. Un cerchio sottile freddo e rigido. Si era guardata intorno per cercare un nascondiglio ma , vedendo Leonardo rientrare in stanza prima del previsto, si era fatta prendere dal panico. E l´aveva ingoiata.
Dopo il secondo amplesso, al momento di rivestirsi, lui aveva cercato inutilmente l´anello in tutta la stanza. Nelle tasche della giacca, nella valigetta del lavoro, in bagno. Le aveva fatto svuotare la borsa e guardato persino nel portafogli di Linda, nonostante le sue proteste di innocenza.
Niente da fare. La fede era sparita. E Leonardo furioso.
Il mattino dopo, seduta sul bidet rivestito di carta di giornale, dopo una dose da cavallo di lassativo, Linda pensava alla faccia della moglie davanti al dito privo di anello di Leonardo.
Chissà come l´avrà presa male! E che scusa si sarà inventato lui! Non potrà dirle che l´ha lasciata sulla mensola del bagno prima di fare la doccia. Come quell´unica volta in cui era sparita dal suo dito. Se ero così sicura del tradimento io, figuriamoci lei.
Che anni addietro aveva pure beccato i loro sms sado-maso. Questa volta se la sarebbe vista brutta.
La moglie non avrebbe ignorato tanto facilmente la prova del tradimento, perché questa volta la fede non sarebbe comparsa come per magia il giorno dopo al suo dito.
La fede del loro matrimonio ora, ce l´aveva lei. L´avrebbe gettata nel Lambro, anzi no, ancora meglio: l´avrebbe fusa per ricavarne un amuleto.
Come una strega malvagia, Linda era soddisfatta di quanto aveva preso in pegno.
Dopo averlo ripulito nell´alcool finalmente stringeva l´anello, simbolo del matrimonio di Leonardo, nel pugno. La moglie gliela aveva infilato al dito nel lontano giugno del ´92, ma ora quell´anello era suo. Il giusto premio per gli anni da amante e la giusta punizione di Leonardo, per aver tradito il giuramento di fedeltà del matrimonio.
Prima di riporla nel cassetto del comodino Linda volle guardare ancora una volta il nome e la data incisi all´interno del cerchio.
Ma questa volta, al posto dell´incisione, non trovò nulla.
Solo il logo minuscolo dei 18 carati su di una fede nuova di zecca.
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domenica 13 marzo 2016
La fede - parte terza
La fede - parte terza
Lulù
Fine
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