Non amiamo mai nessuno. Amiamo solamente l'idea che ci facciamo di qualcuno. E' un nostro concetto (insomma, noi stessi) che amiamo.
Questo discorso vale per tutta la gamma dell'amore. Nell'amore sessuale cerchiamo il nostro piacere ottenuto attraverso un corpo estraneo. Nell'amore che non è quello sessuale cerchiamo un nostro piacere ottenuto attraverso un'idea nostra. L'onanista è un essere abietto ma, in verità, è la perfetta espressione logica dell'amante. E' l'unico che non finge e non si sbaglia.
I rapporti tra un'anima e l'altra, attraverso cose tanto incerte e divergenti come le parole comuni e i gesti che si intraprendono, sono materia di strana complessità.
Perfino l'arte, nella quale si realizza la conoscenza di noi stessi, è una forma di ignoranza. Due persone dicono reciprocamente "ti amo", o lo pensano, e ciascuno vuol dire una cosa diversa, una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma astratta di impressioni che costituisce l'attività dell'anima.
Oggi sono lucido come se non esistessi. Il mio pensiero è evidente come uno scheletro, senza gli stracci carnali dell'illusione di esprimere. E queste considerazioni non sono nate da niente: o almeno da nessuna cosa per lo meno che sieda nella platea della mia coscienza.
Fore la delusione che il nostro commesso ha avuto con la sua ragazza, forse una frase letta nelle vicende di cuore che i nostri giornali copiano dalla stampa straniera, forse perfino una vaga nausea che porto con me e che non ho espulso? fisicamente....
Ha detto male la scolastica di Virgilio. E' soprattutto comprensibile che ci stanchiamo. Vivere è non pensare.
Fernando Pessoa