Se esiste un termine polivalente è proprio quello di amore, che può essere associato a diversi altri elementi, tanto al piacere, che alla passione, quanto all'amicizia. Però il rapporto amore-amicizia è di complementarietà. Non sono due cose antagoniste, si possono fondere tra loro. L'amore inteso come eros, come passione, è certamente passione dell'altro, ma come tutte le passioni arde, si consuma. Il tragico delle passioni è che si spengono. Hanno una grande intensità, ma hanno insito un limite strutturale, che è quello della decadenza.
L'amicizia è passione per l'altro riconosciuto nella sua singolarità, non è contraria all'amore passionale, ma lo stabilizza nella relazione di fiducia con l'altro. E questo, da passione a due, può diventare una passione comune: amore per tutti gli altri, in quanto tutti ci sentiamo responsabili della vita dell'altro. E così si passa ad un concetto di amicizia universale
[c'è] la dimensione perversa dell'eros. L'altro diventa sempre strumento del tuo piacere e mai una elezione della sua persone. C'è una relazione strumentale tra uomini. Si innescano, dunque, due grandi rischi: la solitudine da una parte, dall'altra l'asservimento al piacere senza scopo, che ti rende tossicodipendente».
(la passione dell'altro - intervista )
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