Antonio Tabucchi
E' bastato andarcene a letto, in quel grande letto dove ci siamo amati tante volte, e mi è bastato, senza che tu dicessi niente, perché da solo capissi che lui era tornato. Perché, dopo oltre cinque anni di amore, per la prima volta, ieri notte, mi hai baciato il membro. E io, mentre tu mi regalavi quello che mai mi avevi regalato, ripensavo a una poesia di cui conservavo un vivo ricordo, una poesia che dice che tutto quello che fino ad allora ero stato e ciò che mi era stato negato ormai mi era liberamente offerto, e il tuo non era omaggio di schiava accucciata nel buio, ma regalo di regina che diventava cosa mia, mi circolava nel sangue, e il mio tempo di ragazzo e il tempo che mi restava da vivere rifiorivano mescolati insieme, perché tu mi baciavi il membro.
E poi la tua passione è scoppiata con un'intensità che mai aveva avuto, e quando ti ho penetrata ti è bastato un istante, un minuscolo istante per quel suono di piacere e di liberazione e di disperazione grandiosa che mai avevo sentito uscire così alto dalla tua bocca, e ah, finalmente, anche tu avevi raggiunto il tuo "petit rien", che è il succedaneo dell'assoluto.
Antonio Tabucchi
Si sta facendo sempre più tardi
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