domenica 12 febbraio 2017

E tu mi guardavi nella penombra come non mi hai mai guardato in questi cinque anni

Antonio Tabucchi

E tu mi guardavi nella penombra come non mi hai mai guardato in questi cinque anni, avevi gli occhi umidi, e nelle tue pupille guizzava la fiamma della candela. E io ho capito che c'era una nota di strazio in quel tardivo amore che sentivi per me e che era giunto alla fine, perché l'altro è più grande e il nostro impossibile. Ma che, allo stesso tempo, il dolore che provavi nel recarmi dolore, rendeva l'amore che hai per me più prezioso e intenso, e ad esso potevi abbandonarti come in un impeto di smemoratezza e di resa. E così non c'è stato neppure bisogno che tu mi dicessi "la cosa importante" per la quale apparentemente eri venuta.
 
Antonio Tabucchi
Si sta facendo sempre più tardi


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