Juan Ruiz
io cupo spasimo ero ma tu viva spina.
SOGNO
SOGNO
Camminavi in un viale di platani,
ali i piedi in mezzo all’ocra delle foglie,
nel pensiero tumulto e tempesta
tu eri, nel sangue bruciavi
come sole inclemente in un tramonto
di bronzo e d’oro, fuggivi e non potevo
tenerti; eri spuma, vertigine marina.
Da una scala di tenebra e di sogno
scendevi (io nel sogno ero ambra
sui tuoi capelli ansia nei passi) e timo-
rosa tu venivi nel cuore della notte
(io teso t’aspettavo come l’agonia
del millennio): ti presi, ti effondesti
nel mio sangue, eri bruma mattutina.
La buia stanza fioriva in foglie timo
e rosa di luce e i nostri volti
non oppressi più dal buio e dal sonno
si aprivano al mondo e nel compiuto
desiderio si schiudeva una rosa
nera e fina insaziata sul lino,
io cupo spasimo ero ma tu viva spina.
Juan Ruiz
Poesia Senza pari
di Francesco Dalessandro
ali i piedi in mezzo all’ocra delle foglie,
nel pensiero tumulto e tempesta
tu eri, nel sangue bruciavi
come sole inclemente in un tramonto
di bronzo e d’oro, fuggivi e non potevo
tenerti; eri spuma, vertigine marina.
Da una scala di tenebra e di sogno
scendevi (io nel sogno ero ambra
sui tuoi capelli ansia nei passi) e timo-
rosa tu venivi nel cuore della notte
(io teso t’aspettavo come l’agonia
del millennio): ti presi, ti effondesti
nel mio sangue, eri bruma mattutina.
La buia stanza fioriva in foglie timo
e rosa di luce e i nostri volti
non oppressi più dal buio e dal sonno
si aprivano al mondo e nel compiuto
desiderio si schiudeva una rosa
nera e fina insaziata sul lino,
io cupo spasimo ero ma tu viva spina.
Juan Ruiz
Poesia Senza pari
di Francesco Dalessandro
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