lunedì 4 dicembre 2017

le cose non sono più come prima


La fine di una storia - 2

 

 
Per la prima volta era venuto lui a trovarmi. Non avevo molta voglia di vederlo. Un giorno mi dice, ho prenotato arrivo dopodomani.
Io già allora mi vedevco con altri ed era molto appagante.
Era molto eccitato come sempre. A letto le cose andavano diversamente dalle scene evocate nelle mail. Mentre lo facevamo mi sforzai di nascondere la delusione, il mio pensiero era rivolto all'altro, alle forti emozioni e al piacere che sapeva darmi.
- Aspetta, parliamo - gli dissi - le cose non sono più come prima. Ti voglio bene ma non sento più l'attrazione di prima.
- Rimaniamo amici - gli dissi.
Il suo viso avvampò, quasi gli mancava il respiro. Da mesi avevo maturato questa decisione ed avevo tanta paura di fargli del male.
- C'è un altro? - mi chiese, - Rientra nei patti, ricordi? Siamo liberi di avere altre relazioni, non abbiamo vincoli nè obblighi. La nostra è una relazione profonda e speciale propio per questo. Ci vediamo quando ne abbiamo voglia entrambi, altrimenti non ci vediamo -
- Non c'è un altro - gli dissi mentendo
- tu sei importante per me occupi un posto speciale nella mia vita, ti voglio bene e non voglio perderti. Ma non ti desidero più
Mi morsi la lingua per la pietosa bugia, non volevo umiliarlo e fargli del male. Non potevo dirgli delle sensazioni che mi faceva provare l'altro, dell'orgasmo che mi faceva volare fino al cielo, che mai avevo provato in vita mia.
- Quando hai smesso di desiderarmi? Fino a ieri, le tue mail....avevamo di deciso di farlo a tre, ricordi?
- Non so, è una decisione che ho maturato nel tempo, volevo dirtelo di persona, e volevo dirti del posto speciale che hai nel mio cuore...
Lui si ammutolì, guardava verso la finestra e poi guardava il soffito e quando io gli parlavo abbassava lo sguardo. Sembrava distrutto, incredulo e impreparato. Ma io dovcevo farlo.
- Mi dispiace - gli dissi
- Non preoccuparti, non è la prima volta, è tardi ora forse è meglio che andiamo.
Lo accompagnai all'aeropoto, non mi rivolse la parola durante il viaggio evitò di guardarmi, mi chiese di non aspettare. ci salutammo velocemente.
Mi sentivo triste e disperata, la sua presenza nella mia vita era importante, mi toccava nel profondo, nei lati piu' oscuri della mia anima, eppure sentivo una specie di inquietudine, qualcosa che mi faceva sentire in gabbia e non riuscivo a capire cosa. Io volevo stordirmi, volevo volare e lui me lo impediva.
Ci ho provato ci ho provato, ed ho anche finto, ma non me la sentivo di continuare a fingere. Non so quando è successo nè come sia potuto succedere che ad un tratto mi sia accorta di essermi stancata di lui. Mi annoiava. Ma gli altri non erano migliori di lui e con gli altri non c'era tutta questa intimità. Lui era buono rispettoso, mi ascoltava, si preoccupava per me, a volte era duro ma sincero.... ma forse era proprio questo che mi annoiava di lui.
Ora avevo tanta paura di perderlo. Ma era un rischio che dovevo correre.
 
Juan Pedroso

 



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