mercoledì 28 febbraio 2018

Non oltrepassare la riga


Le cose che non facciamo
Andrés Neuman


 
Ruth sollevò la racchetta, si alzò e allungò un braccio per tracciare una riga sulla sabbia. Era una linea non proprio retta, lunga un metro circa, che separava Ruth dal marito. Finito di disegnarla, lasciò la racchetta, si accomodò di nuovo sulla sdraio e accavallò le gambe.
«Molto bella», disse Jorge, incuriosito ma seccato.
«Ti piace?», ribatté Ruth. «Allora non oltrepassarla».
[...]
«Fa’ come vuoi. Ma non oltrepassare la riga».
[...]
«Voglio solo una cosa», disse lei, «che resti dalla tua parte».
[...]
«Se ti disturba tanto questa conversazione, possiamo chiuderla qui. E se vuoi andartene a casa, avanti, va’ e goditi la cena. Quanto alla riga, però, non se ne parla. Non è ridicola e tu non oltrepassarla. Non attraversarla. Ti ho avvertito».
[...]
«La sai una cosa? Starai anche difendendo un sacco di principi, sarai analitica quanto ti pare, ti crederai molto coraggiosa, ma in realtà ti stai solo nascondendo dietro a una riga. Ti nascondi! Quindi fammi il favore di cancellarla, di prendere le tue cose e ne discuteremo tranquillamente a cena. Adesso l’attraverso. Mi dispiace. C’è un limite a tutto. Anche alla mia pazienza».
Ruth scattò in piedi come una molla, rovesciando la sdraio. Jorge si fermò ancor prima di aver mosso un passo.
«Certo che tutto ha un limite!», gridò lei. «E ci credo che ti piacerebbe che mi nascondessi. Ma stavolta non ti illudere. Tu non vuoi una cena: tu vuoi una tregua. E non l’avrai, mi hai sentita?, non l’avrai finché non accetterai davvero che questa linea si cancella quando lo dico io, e non perché a te scappa la pazienza».
«Mi stupisce vederti così autoritaria. E poi ti lamenti di me. Mi stai proibendo di avvicinarmi. Io con te non l’ho mai fatto».
«Jorge. Tesoro. Ascolta», disse Ruth abbassando la voce, sistemandosi la frangetta, raddrizzando la sedia, sedendosi di nuovo. «Stammi a sentire, d’accordo? Non è che ci sia una linea. Ce ne sono due, capisci?, ce ne sono sempre due. E io vedo la tua. O mi sforzo di vederla, per lo meno. So che è lì, da qualche parte. Ti propongo una cosa. Se ti sembra ingiusto che cancelliamo questa riga quando lo dico io, tracciane tu un’altra, allora. È facile. Lì c’è la tua racchetta. Tira una riga!»
Jorge scoppiò a ridere.
«Dico sul serio, Jorge. Spiegami le tue regole. Mostrami il tuo spazio. Dimmi: non oltrepassare questa riga. Vedrai che non proverò mai a cancellarla».
«Brava furba! Ovvio che non la cancelleresti, perché io non traccerei mai una riga come questa. Non mi passerebbe neanche per la testa».
«Ma se la tracciassi, fin dove arriverebbe? Ho bisogno di saperlo».
«Non arriverebbe da nessuna parte. Non mi piacciono le superstizioni. Preferisco essere spontaneo. Voglio poter passare dove mi pare. Litigare solo se c’è una ragione valida».
«Voglio solo che tu spinga lo sguardo un po’ oltre il tuo spazio», disse lei.
«E io voglio solo che mi ami», disse lui.
Ruth sbatté gli occhi, più volte. Se li sfregò con le due mani, come per cercare di pulir via tutto il vento umido che l’aveva colpita quel pomeriggio.
«È la risposta più terribile che potessi darmi», disse.
Jorge pensava di andare a consolarla e si rendeva conto che non doveva. Gli bruciava la schiena. Aveva i muscoli doloranti. Il mare aveva ingoiato la palla del sole. Ruth nascose il viso. Jorge abbassò gli occhi. Guardò la riga ancora una volta: gli sembrò più lunga di un metro.

Andrés Neuman "Le cose che non facciamo"
Una riga sulla sabbia

martedì 27 febbraio 2018

Oh che noioso, ti fa pena



 
Oh che noioso, ti fa pena
 
Oh che noioso, ti fa pena
Mentre impacciato si avvicina
Lui che ti riempie di attenzioni
l’uomo adorante
che non ha mai la battuta pronta
che va sempre fuori tempo.
 
Mette a disagio
l'uomo sbadiglio
Che ti tiene sull'altare
e non esiste senza di te
l'uomo impacciato
l'uomo paralizzato dall'amore
per te
 
Così si consuma il dolore
di un uomo ingombrante
l'uomo invisibile
rannicchiato
di cui non conoscerai mai la ricchezza
che ha dentro.
 
Carmelo



un uomo che si è comportato bene con le donne


Le cose che non facciamo
Andrés Neuman


 
Credo, per lo più, di essere stato un uomo che si è comportato bene con le donne. Vale a dire: che ha saputo ascoltarle, godere della loro compagnia con o senza sesso, e intuire quali cose ne ferissero la dignità, che è l’unico punto importante, probabilmente.

Andrés Neuman "Le cose che non facciamo"
Dopo Elena

lunedì 26 febbraio 2018

Per nessuno più


Per nessuno più
abbatterò i miei talenti.


 
Per nessuno più
smetterò di essere me stessa.

Per nessuno più
rinuncerò ai miei difetti
Per nessuno più
dimenticherò le mie doti
Per nessuno più
abbatterò i miei talenti.
Per nessuno più
smetterò di essere me stessa per mostrare una me
che appaga gli ego e vanità altrui."

D.N. 21/02/2018 h 18


l’ipotetico pericolo che i nostri desideri si realizzino


Le cose che non facciamo
Andrés Neuman



Questo pensò Moyano: che tendiamo a invocare, forse con vigliaccheria, l’ipotetico pericolo che i nostri desideri si realizzino, e tendiamo a omettere la sinistra possibilità che i nostri timori si avverino.

Andrés Neuman "Le cose che non facciamo"
Passato per le armi

domenica 25 febbraio 2018

evitare gli specchi per non piangere di vergogna


Le cose che non facciamo
Andrés Neuman


 
i disgraziati come me non hanno motivo di continuare a subire l’umiliazione di alzarsi tutte le mattine ed evitare gli specchi per non piangere di vergogna sui sogni che avevano da ragazzi.

Andrés Neuman "Le cose che non facciamo"
Fuori non cantavano gli uccelli

Oh che simpatico, ti fa ridere



 
Oh che simpatico, ti fa ridere
 
Oh che simpatico, ti fa ridere
Mentre ti attira nella sua rete
Lui che appare come vorresti che fosse
l’uomo dei tuoi sogni
Che ora ti tiene sotto scacco
 
Con gli occhi sognanti
andrai incontro al sacrificio
e al dolore
senza un attimo di respiro
senza un attimo di noia
 
Così si compie il rito della seduzione
del predatore
 
Carmelo



giovedì 22 febbraio 2018

Ho deciso (la piuma della libertà)


Voglio piangere, solamente, se mi va
Voglio ridere,solamente, se sono allegra
Voglio apparire bella, solamente, se così sono dentro.


 
Ho deciso
(la piuma della libertà)

Ho deciso che
Non voglio più essere perfetta
Non voglio più essere sorridente
Non voglio più essere la donna dei sogni
 
Voglio piangere, solamente, se mi va
Voglio ridere,solamente, se sono allegra
Voglio apparire bella, solamente, se così sono dentro.
 
Che tutto questo apparire per sparire al mondo,
mi ha stufato e schiacciato
E io sollevo il macigno delle consuetudini e sostengo la piuma della libertà.

D.N. 21/02/2018 h 18


martedì 20 febbraio 2018

Alla stazione lato sinistro



 
Alla stazione lato sinistro
 
Alla stazione un freddo mattino
cielo grigio e piovoso ho ricordato
nell'angolo sinistro io appoggiato
al muro giornata luminosa e fresca
tu mi venivi incontro
i tuoi occhi il tuo sorriso
fresco il tuo corpo mi accendeva
un filo elettrico scorreva da un capo all'altro
del nostro desiderio
il tuo profumo mi confondeva le tue labbra
di miele e di fuoco
come due pianeti che si cercano e si attirano
eravamo
eri un vulcano di si materia ardente
eri un mare infinito
e mi accoglievi per ogni dove - eravamo nella nostra dimensione
eravamo vicini come due fiumi in piena che straripano
l'uno dentro l'altro
 
mi sono allontanato di fretta dal ricordo di te
insostenibile.
 
Carmelo



domenica 11 febbraio 2018

Anche il desiderio è egoista


Così ha inizio il male

Javier Marias








Anche il desiderio è egoista, e disposto a quasi tutto – mentire, lusingare, rischiare, persuadere con l’inganno, pronunciare false promesse, fare in modo che il suo oggetto resista e rimanga al mondo per goderselo nel qui e ora – finché non viene soddisfatto. Dopo è un’altra cosa, dopo tutto torna come prima e ci sembra ridicolo aver messo in gioco o aver ignorato tante cose per ottenere ciò che immediatamente perde di valore e che talvolta cominciamo a dimenticare nell’istante stesso in cui accade.
 
Javier Marias



the way we love







Ciao Zio


La vita è un soffio

 
Ciao Zio
 
Caro zio
Avevi una forza straordinaria
Hai lavorato tutta la vita senza risparmio
Per la famiglia
Fino all’ultimo
dall’alba al tramonto
badavi alla terra e agli animali
Incurante della fatica e degli anni
Eri un uomo d’altri tempi come non ce ne sono più
Ciao zio
 
Carmelo



sabato 10 febbraio 2018

Agli effetti della lussuria, quella ragazza aveva ancora meno a che fare con me, nel tempo come nello spazio


Così ha inizio il male

Javier Marias








Se tenevo a freno qualunque accenno di voluttà dinanzi alla visione di Beatriz, me la proibivo tassativamente dinanzi a quella della sua promettente figliola adolescente, visione che del resto era sempre fugace. Agli effetti della lussuria, quella ragazza aveva ancora meno a che fare con me, nel tempo come nello spazio; anche lei era come un dipinto, una rappresentazione inanimata, per quanto non appartenente al passato ma al futuro, ancora incompiuta.
 
Javier Marias



Quamta strada

Juan Ruiz
Quanta strada per giungere a un bacio!
Che disperata solitudine
prima di baciare
il tuo ventre di pioggia!

QUANTA STRADA
Quanta strada per giungere a un bacio!
Che disperata solitudine
prima di baciare
il tuo ventre di pioggia!
Tepori di fine estate benedirono
l’unione dei nostri fianchi.
Non era notte né mattino,
ma un’ora di silenzio quando
alle piccole coppe dei seni
dissetai la lunga sete, ebbe fine
l’errante questua. Di fianchi
e braccia, d’inguine
e labbra, di fiato e di febbre,
di tormento saziato fu l’unione.
 
Juan Ruiz
Poesia Senza pari link esterno

Poesia senza pari di Francesco Dalessandro
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