Le cose che non facciamo
Andrés Neuman
Ruth sollevò la racchetta, si alzò e allungò un braccio per tracciare una riga sulla sabbia. Era una linea non proprio retta, lunga un metro circa, che separava Ruth dal marito. Finito di disegnarla, lasciò la racchetta, si accomodò di nuovo sulla sdraio e accavallò le gambe.
«Molto bella», disse Jorge, incuriosito ma seccato.
«Ti piace?», ribatté Ruth. «Allora non oltrepassarla».
[...]
«Fa’ come vuoi. Ma non oltrepassare la riga».
[...]
«Voglio solo una cosa», disse lei, «che resti dalla tua parte».
[...]
«Se ti disturba tanto questa conversazione, possiamo chiuderla qui. E se vuoi andartene a casa, avanti, va’ e goditi la cena. Quanto alla riga, però, non se ne parla. Non è ridicola e tu non oltrepassarla. Non attraversarla. Ti ho avvertito».
[...]
«Io? Se mi contraddico? Se mi rendo conto di fare sempre gli stessi errori? Spesso. Spessissimo. Cosa credi. Tanto per cominciare, sono una stupida. E una fifona. E una rinunciataria. E fingo che potrei vivere una vita che non avrò mai. Pensandoci bene, non so cosa sia più grave: non accorgersi di certe cose o accorgersene e non fare niente
Andrés Neuman "Le cose che non facciamo"
Una riga sulla sabbia
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