giovedì 29 marzo 2018

passiamo il tempo a farci avvistare

Franco Arminio in rete
Adesso facciamo tutti la stessa cosa:
passiamo il tempo a farci avvistare


.
 
Sembra che niente
ci possa più raccogliere.
Ognuno ha messo il centro del mondo nel suo cuore
e tutto il resto è estrema periferia. 
Nessuno sa cosa stiamo facendo,
di cosa stiamo morendo.


Il piccolo pianeta perduto.
Chiamiamolo così
e proviamo a salvare 
ognuno qualcosa:
un filo d'erba, un cane,
il muro d'una chiesa.
Dobbiamo uscire di casa
per pulire un poco di mondo, per togliere il fango
che ogni giorno viene giù
dalla valanga.


Servirebbe subito
un dio nuovo, 
un dio di tutti
che sia severo 
e che ci faccia piccoli.
Servirebbe che qualcuno
apra una finestra,
ormai si respira male
dove si è in pochi
e dove si è in tanti.
Ora il pianeta ha la forma 
di una stanza.


Una volta facevamo mestieri diversi.
Adesso facciamo tutti la stessa cosa:
passiamo il tempo a farci avvistare
ma c'è luce solo nello sgomento,
nel batticuore.


L'APOCALISSE IN RETE 
L'apocalisse è arrivata
in forma digitale, la fine del mondo
non è il mondo in fiamme
ma il mondo che trasloca nella Rete.
Prendi un minuto e guardalo:
c'è quello che ha sparato e i commenti,
c'è il compleanno, il film, le lasagne
e per tutti un senso di solitudine, 
e ogni parola è una parola di troppo.
In principio era il verbo
e il verbo è la fine,
stiamo annegando nelle parole
perché ognuno crede di avere le sue
e ci aggiorna dal regno del suo io.
Ecco un altro minuto
e compare una che ha mal di schiena,
uno che vuole tagliare gli stipendi ai deputati,
in mezzo, come un’acciuga in un panino,
ecco arrivare la mia poesia
e il mio sgomento per il cielo che si oscura,
il mio sentirmi male
per l’assenza di un luogo di raduno,
un punto in cui trovarsi veramente con qualcuno.



 
Franco Arminio

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