Richard Ford - Infiniti peccati
Il loro fare l’amore
Il loro fare l’amore fu qualcosa d’intenso e di movimentato. All’inizio lei era quasi distratta, ma selettiva, vagamente teatrale, pratica. E poi, dopo un po’ – ma in realtà di botto – assorta, precisa, generosa, proprio come se fosse tutto improvvisato, tutto nuovo, qualunque cosa stessero facendo. Lei riusciva a trovare il nuovo con grande naturalezza, e lui fu colpito dalla sensazione che qualcosa di nuovo potesse accadere con qualcuno: che l’autocoscienza potesse essere una specie d’immersione e che questo poi potesse continuare a lungo. Non si oppose a nulla, a nulla rinunciò, e in tutto questo non perse mai i contatti con lei. Era quello che voleva. E quando la cosa terminò, per molto tempo lui fu a corto di parole. Lei aveva acceso la lampada di fianco al letto e dormiva coprendosi gli occhi con la mano. E lui aveva pensato: dov’era andato, questo, nella mia vita? Come faccio a conservarlo? E poi: no. Non si conserva. Prendi quello che ti danno quando te lo danno.
[...]
Avrebbe voluto, però, che non gli tremassero le mani, poiché quello era il momento migliore, dopo aver fatto l’amore, in cui tutto sembrava possibile, facile, in cui potevano sorprendersi con un’occhiata, cambiare quasi tutto con una frase buttata lì. Non c’entrava niente con lo svelarsi.
[...]
“Ti ha dato qualcosa, questo?” disse Wales. “Io, ti ho dato qualcosa d’importante? Era come se tu volessi che ci fosse un risultato.”
[...]
“Sì. Mi hai dato tanto. Mi hai dato tutto quello che c’era. No? Era quello che volevo.”
“Sì” disse Wales. “Sì. È vero.” E le sorrise.
“Bene” disse lei. “Bene.” Poi gli voltò le spalle, e corse verso le porte girevoli come aveva fatto l’uomo in smoking, e sparì in un lampo.
Tempo Prezioso
Richard Ford
Infiniti peccati [racconti] - ( )
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