sabato 9 maggio 2015

la solitudine


C'è un'altra Solitudine
Di cui molti muoiono senza -
Non il bisogno di un amico la provoca
O le circostanze della Sorte

Ma la natura, talvolta, talvolta il pensiero
E chiunque l'assapora
È più ricco di quanto possano rivelare
Numeri mortali -


Emily Dickinson



"Mi sento molto bene a stare da sola. Potrei stare con te, soltanto se tu fossi più dolce della mia solitudine"

Warsan Shire


La solitudine non è soltanto quello stato negativo a cui è destinato chi non ha affetti o non riesce a entrare in relazione con gli altri. Ce n'è un'altra, che pochi riescono a provare, non provocata dalla mancanza di un amico a dalle circostanze della vita, ma che è connaturata alla misteriosa bellezza della natura e alla altrettanto misteriosa bellezza della nostra mente pensante, quella solitudine che significa saper guardare dentro se stessi, saper cogliere quella incalcolabile ricchezza interiore non rivelabile in nessun modo con parametri mortali.

La solitudine vista come ricchezza, come colloquio intimo con la natura e con se stessi, è un tema ricorrente nelle poesie di Emily Dickinson, come a voler rimarcare con la netta bellezza dei suoi versi una scelta di vita che affiancava ad un apparente ritiro dal mondo la ricchezza di relazioni (con la natura, con se stessa, con le persone con cui decideva di avere rapporti epistolari) sempre lontane da quelle convenzionalmente considerate come "normali". Nelle poesie che parlano di questa solitudine si sente poi sempre il rapporto privilegiato con la scrittura (le poesie, le lettere), alla quale Emily Dickinson affidava la maggior parte delle relazioni con il mondo esterno, sul quale riversava con prodiga profusione le ricchezze che scaturivano dai colloqui con la propria mente e con quella natura sempre considerata come parte integrante del nostro essere.

>>pagina<< dedicata a Emily Dickinson



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home