domenica 24 maggio 2015

Solo quando ti persi Io ti conobbi…



Ti amai e amandoti
solo te non vedevo…
eri il cielo e il mare, eri la notte e il giorno
Solo quando ti persi
Io ti conobbi…
Quando ti avevo innanzi
Al mio sguardo perduto
Non eri la mia amante
Eri l’universo
Or che non mi appartieni,
sei solo della tua grandezza.
Mi eri lontana nell’anima,
per questo non ti vedevo…
Presenza in me così quieta,
che non la sentivo.
Sol quando l’esser mio ti perse
Vidi che non eri tu.
Non so cosa eri. Credo
Il mio modo di guardare,
il mio sentire il mio ardore
il mio modo di pensare…
Eri l’anima mia, fuori
Dal Luogo e dall’Ora…
Oggi ti cerco e piango
Per poterti ritrovare
Neppure ti rammento
In qual modo ti amai
Né fosti un sogno mio
Perché ti piango io?
Non so… Ti persi e oggi sei
Reale nel mondo de reali…
Come l’ora che fugge,
fuggi e tutto è uguale
a se stesso e è così triste
ciò che vedo che esiste.
In quale spazio fittizio,
in quale tempo immoto
fosti il cilicio
che io, nella fede chiuso,
non sentivo e oggi sento
che mi desto e non mi mento…
E le tue mani, tuttavia,
sento nelle mie mani,
il nostro sguardo fisso e muto
quanti momenti vani
al di là di noi visse
né nostro, tuo o mio
Quante volte sentimmo
Con l’anima il nostro contatto
Quante volte seguimmo
Per il cammino astratto
che v’è tra anima e anima
Ore quieta calma!
E oggi mi domando
Chi fu che amai, baciai
Con chi persi la fine
Dei sogni che sognai…
Ti cerco e neanche vedo
Il mio stesso desiderio
Cosa fu reale in noi?
Cosa fu in noi sogno?
Di cosa, di che voce Noi fummo
La doppia eco ridente
Che unità avemmo?
Che cosa perdemmo?
Noi non sognammo. Eri
Reale e reale ero io
Le tue mani – cosi sincere…
I miei gesti – così leali…
Tu e io fianco a fianco…
Questo… e questo finito…
Come vi fu tra noi amore
E cessò di esservi?
So che oggi è vago dolore
Ciò che allora era piacere
Ma non so che passò
Su noi e ci destò
Ci amammo davvero?
Ci amiamo ancora?
Se ci penso vedo che eri
Quale sei ora… e finisce.
Tutto ciò che fu amore;
così quasi senza dolore.
Senza dolore… Stupore vago
D’aver dovuto amare
Quasi mi ubriaco
Al solo pensarlo
Cosa mutò e dove?
Cosa in noi si nasconde?
Forse senti come me
E non sai dirlo
Essere è essere nostro velo
Amare è coprirlo,
oggi che ti lasciai
so che ti amai…
Siamo la bruma
E all’interno vediamo
Cadono una a una
Le comprensioni che abbiamo
E restiamo nel freddo
Dell’Universo vuoto
Che importa? Se ciò che fu
Tra noi fu amore,
Se per amarti mi duole
Non amarti più, e il dolore
Ha un senso intimo,
niente sarà perduto…
E oltre noi, nell’Adesso
In cui non siamo veli
Vivremo l’Ora
Voltati verso Dio
E nel silenzio
Comprenderemo tutto.

Fernando Pessoa

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