Brenda fa schioccare la lingua, figuriamoci; scola il bicchiere e lo sposta, fissando con aria scettica i cerchi bagnati sul tavolo.
– Ne vuoi un altro? – chiede Neil, prendendole di mano il bicchiere.
– Devo andarmene, – fa lei. – Tra poco –. L’amore si può anche fare di fretta, se c’è bisogno, ma per litigare ci vuole tempo. È a questo che sono arrivati? A una lite? Brenda è nervosa, ma anche felice. Di una felicità intima e tesa però, non del tipo che si irradia all’esterno, ammanta ogni cosa e rende bonariamente incuranti di quel che si dice. Anzi, tutto l’opposto. Si sente leggera, tagliente, distaccata. Quando Neil le riporta il bicchiere pieno, si precipita a bere per salvaguardare la sensazione.
– Ti chiami come mio marito, – dice. – È strano che non ci abbia mai pensato.
Ci ha già pensato, invece. Solo che se l’è sempre tenuto per sé, sapendo che a Neil non avrebbe fatto piacere sentirselo dire.
[...]
Lo stato d’animo di Neil deve essere simile al suo: l’onda lenta ma inesorabile di una nuova forma di eccitazione, il bisogno di pronunciare e di sentirsi dire cose tremende. Che piacere acuto e liberatorio in quel primo colpo, e che accecante tentazione di andare avanti, distruggere. Non ti fermi a pensare perché vuoi la distruzione. È cosí, punto.
Alice Munro - "Five Points",
Nessun commento:
Posta un commento
commenta questo post