lunedì 11 marzo 2019

Io sono Lilith la donna destino (prima origine - 2)


Joumana Haddad

Prima Origine - 2


“Ella disse ‘Non starò sotto di te,

‘ ed egli disse ‘E io non giacerò sotto di te, ma solo sopra. Per te è adatto stare solamente sotto, mentre io sono fatto per stare sopra.”
2
 
Lilith: i bianchi seni. Irrefrenabile è il mio fascino, perché i miei capelli sono neri e lunghi, di miele sono i miei occhi. Nelle interpretazioni del Libro è detto che fui creata dalla terra per essere la prima donna di Adamo, ma io non mi 
 
sono sottomessa.
 
Io, la prima, mai soddisfatta, perché sono l’incontro perfetto, il compimento e il compiuto, la ribelle giammai consenziente. Adamo e il paradiso mi hanno annoiato. 
 
Per questo li ho rifiutati 
 
e ho disubbidito. Quando Dio inviò i suoi angeli per farmi tornare, godevo. Sulla riva del mar Rosso, godevo. Mi volevano ma io non volevo. Invano hanno cercato di domarmi. Mi hanno esiliato, perché incarnassi l’erranza. 
 
Mi hanno fatta ostaggio del deserto della terra, preda dell’oscurità delle ombre e delle bestie feroci. Quando mi venivano incontro, mi divertivo. Non mi sono sottomessa e allora mi hanno cacciato e 
 
allontanato perché rifiutavo ciò che era scritto. Adamo, il mio sposo, rimase solo. Triste, abbandonato, lamentandosi, 
 
si recò dal Signore che creò dalla sua costola una donna e la chiamò Eva: il secondo modello. La creò per allontanare la morte dal cuore e garantire l’eternità della specie. 
 

    Io sono la prima donna, compagna di Adamo nella creazione non la costola della sottomissione. Dio mi creò dalla terra per essere l’origine e dalla costola di Adamo creò Eva perché ne fosse

Joumana Haddad - Il ritorno di Lilith



Esiste una storia omessa o poco raccontata nei miti della Genesi che parla della prima donna creata da Dio, il cui nome è Lilith e non Eva.
 
Una leggenda antica narra che la prima moglie di Adamo fosse proprio Lilith creata dalla stessa sostanza del compagno e a questi contemporaneo nella nascita. “Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò ” (Genesi, 1:27; 10)
 
Nel secondo capitolo si ripete poi, con parole diverse, prima la creazione dell’uomo con polvere del suolo (Genesi 2:7) e poi, dalla costola di Adamo (Genesi 2:22), la creazione della donna chiamata Eva.
 
Prima ancora che nell’Antico Testamento, il mito di Lilith compare nelle antiche religionimesopotamiche ed ebraiche. Di Lilith si sa che preferì fuggire dal Paradiso Terrestre piuttosto che sottomettersi alla volontà di Dio e di Abramo. Non volle giacere sotto al suo compagno in senso fisico e simbolico e così andò via. La cultura Medioevale non ci si mise molto a trasformare la figura di Lilith in quella di undemone.
 
Si legge ne “L’alfabeto di Ben-sira” (di autore anonimo, scritto nel X secolo dopo Cristo) “Ella disse ‘Non starò sotto di te, ‘ ed egli disse ‘E io non giacerò sotto di te, ma solo sopra. Per te è adatto stare solamente sotto, mentre io sono fatto per stare sopra.”
 
Lilith pronunciò così infuriata il nome di Dio, prese il volo ed abbandonò il giardino del Paradiso, rifugiandosi sulle coste del Mar Rosso. Lilith non avendo toccato l’Albero della Conoscenza non fu condannata alla mortalità.
 
Lilith divenne così nell’immaginario comune sinonimo di male.
 
LilithAntiche leggende narrano che Lilith (al pari di Lamia un’altra dea divenuta demonessa) rubasse i bambini e li uccidesse. Il mito che precede la sua demonizzazione invece la ricorda come protettrice delle partorienti, invocata per tutelare le donne gravide.
 
Non ci vuole molto ad individuare nel mito di Lilith la paura dell’uomo nei confronti di una donna che non si conforma alle sue leggi. In Lilith riecheggiano tutti i timori al maschile per una donna che dice “no”, che non si lascia addomesticare e che segue la sua natura ferina. Qualcuno insinua che il serpente tentatore della Genesi fu proprio Lilith (alcune raffigurazioni la rappresentano con coda di serpente, altri con artigli rapaci).
 
Mi piace sostenere quest’ipotesi. Mi piace pensare che allegoricamente Lilith ricordi alle donne il potere che le è proprio, il potere di scegliere, il potere di non essere addomesticabili. Mi piace anche pensare che Lilith aiuti le donne a cercare la conoscenza dentro di sé e a non demandare all’esterno l’esercizio del proprio potere. Naturalmente quella di Lilith è un’immagine archetipica e come tale alberga nelle profondità del nostro inconscio, una perfetta centratura fa parlare ogni archetipo, dà voce ad ogni se’, non censura Lilith, ma non fa neppure di essa l’unica figura nella quale ci si identifica.

tratto da Il mito perdutodi Lilith link esterno



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