sabato 4 febbraio 2017

il nostro volto noto solo alle persone che ci amano

Domenico Starnone
Mariella

Cosí, per l’imbarazzo, facesti un’espressione che fu la prima cosa di te che mi piacque.
– Quale.
Quale, quale. Mariella fece un gesto sfottente che significava: che ti posso dire. E aggiunse seria: sai quello spalancarsi della faccia che nessuna nostra foto ha mai fissato, quel rimodularsi dei lineamenti che allo specchio non abbiamo mai avuto modo di vedere, di cui non sappiamo nemmeno di essere capaci, e che invece è noto agli altri o, certe volte, solo alle persone che ci amano?
È il momento in cui il viso solito si rivela una maschera e ne affiora un altro piú vero. I piú non ci fanno caso, alcuni ne sono piacevolmente sorpresi, altri è come se si accorgessero di noi solo in quel momento. Noi crediamo di piacere per come ci immaginiamo di essere e invece le persone sono sedotte da qualcosa che ci è del tutto sconosciuto.
E ogni volta che quel qualcosa dilaga oltre la forma consueta, la seduzione si rinnova e si consolida.
Tu facesti un’espressione di questo tipo e adesso ti dico bene come andò. Pronunciando incinta, allungasti una mano davanti a te, mi volevi indicare le dimensioni della pancia di tua moglie. Però subito ti vergognasti del gesto per tutto quello che significava e proprio in quel momento perdesti i tratti che mi dispiacevano, i baffi, la struttura ossea grossa, e vidi quell’altro viso, un modo di stringere gli occhi, un’autoironia fragile incisa ai lati della bocca, un’intelligenza viva di te e degli altri. Risi, cominciasti subito a diventare coerente con la nuova faccia, nelle frasi, nelle tonalità, nel modo di gesticolare, nell’andatura, in tutto. Il viso che mi era dispiaciuto diventò incostante, appariva e spariva, c’era ma non ti riassumeva piú. Smettesti di essere una delusione, aderisti alla persona per cui, senza saperlo, mi ero accanitamente curata in ogni dettaglio. Mi sfrenai, e allentasti i freni anche tu, come se avessi sentito che cominciavi a piacermi e ciò stesse liberando dal fondo mio e tuo l’uomo che aspettavo.

Autobiografia erotica di Aristide Gambia
Domenico Starnone     

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