sabato 28 novembre 2015

Questo film nacque dall'incontro fra due sogni




Un chien andalu
"Questo film nacque dall'incontro fra due sogni. Appena giunto a Figueras, da Dalí, invitato a passarci qualche giorno, gli raccontai che avevo sognato da poco un nuvola lunga e sottile che tagliava la luna e una lama di rasoio che spaccava un occhio. Lui mi raccontò che la notte prima aveva visto in sogno una mano piena di formiche. Aggiunse:-E se dai due sogni ricavassimo un film? ...La sceneggiatura fu scritta in meno di una settimana secondo una semplicissima regola adottata di comune accordo: non accettare alcuna idea alcuna immagine, alcuna immagine in grado di condurre a una spiegazione razionale, psicologica o culturale. Aprire le porte dell'irrazionale. Accogliere soltanto le immagini che ci colpivano, senza cercare di capire perché. "
Luis Bunuel
Un chien andalu



Bunuel (...) non ha fatto altro che mettere davanti allo spettatore uno specchio leggermente deformato, in cui egli avrebbe scorto il contrasto tra ciò che appare e che convenzionalmente siamo abituati a vedere (Super Io, omologazione, realtà preconfezionata) e ciò che è (l'inconscio, il caso, il caos imperscrutabile). Ma il reale è inattingibile, in quanto la vita è perennemente mutevole, in fieri, un flusso dominato dal caso. La verità pertanto non esiste se non nell'illusione di ognuno di noi. Infatti la nostra personalità non è univoca, non ha una realtà oggettiva (il doppio bunueliano, Uno Nessuno Centomila pirandelliano); al di sotto della maschera "costruzione illusoria e continua" in cui ci si cristallizza, l'anima "si muove e si fonde" in perenni trasmutazioni

Bunuel il matto - di Elena Fiorenzani e Pietro Annicchiarico’

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