Rafael Alberti
Ma basta il più lieve palpito di una foglia, una stella cancellata che respira all’improvviso, per vederci ugualmente lieti di occupare i luoghi che ci tennero uniti.
Ritorno dell’amore nei vividi paesaggi
Crediamo, amore mio, che quei paesaggi si sono addormentati o sono morti con noi nel tempo, nel giorno in cui vi abitavamo; che gli alberi perdono la memoria e le notti se ne vanno, lasciando all’oblio ciò che le hanno rese belle e forse immortali. Ma basta il più lieve palpito di una foglia, una stella cancellata che respira all’improvviso, per vederci ugualmente lieti di occupare i luoghi che ci tennero uniti. Ed ecco ti svegli oggi, amore mio, al mio fianco, tra i frutici di ribes e le fragole nascoste al riparo del forte cuore dei boschi. Là c’è l’umida carezza della rugiada, le polveri delicate che rinfrescano il tuo giaciglio, gli elfi felici di ornare le tue lunghe chiome e i misteriosi alti scoiattoli che versano sul tuo sonno il minuto verde dei rami. Sii felice, foglia, sempre: che tu non abbia mai l’autunno, foglia che mi hai portato col tuo lieve tremito l’aroma di tanta cieca età luminosa. E tu, stellina smarrita, che mi apri le intime finestre delle mie notti più giovani, non cessare mai la tua luce sopra le tante alcove che all’alba ci addormentavano, e su quella biblioteca con la luna e quei libri dolcemente caduti, e sui vigili boschi che destati cantavano per noi.Rafael Alberti
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