Lucía Rivadeneyra
La tua lingua-brace, le tue dita-polipi
hanno trovato il fondo nella schiuma calda
del mio mare traforato.
Suonando i tuoi silenzi
Tiepide lenzuola umide, pori aperti, respirazioni epilettiche mi hanno fatto scendere le scale dell’inferno mi bruciavano le mani, il mio ventre era dorato. E nel fuoco della stanza tra le ombre ho suonato i tuoi silenzi e al cadere delle spalle come chi è colpito da un fulmine ti ho amato per ore senza tregua. La tua lingua-brace, le tue dita-polipi hanno trovato il fondo nella schiuma calda del mio mare traforato. Si decretò la marea - fuga dalla battaglia! e il crepuscolo si presentò come un fantasma che gioca con le luci e si imbroglia nei colori. Più tardi, con un salto di cervo ferito, sonnolenta, anestetizzata, violacea, ti ho invitato a prendere il toro del peccato per le corna abbiamo aperto la porta, ed è entrata come un aroma di valeriana la notte fresca.Lucía Rivadeneyra
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