venerdì 29 aprile 2016

Il linguaggio dell'attrazione

Javier Marias

...non osavo ancora credere possibile qualcosa di imprevisto o straordinario, eppure l´impazienza e il desiderio non sono controllabili e assorbono l´attenzione. Sono controllabili gli atti e i movimenti, però, e noi uomini civili abbiamo imparato a tenerli a bada, a tenerli da parte nell´immaginazione e a rinviarli, a infilarli nel sacco delle fantasie e ad accontentarci, temporaneamente, almeno; non cosí le pulsioni, queste finiscono inevitabilmente per trasmettersi e tradirci, per questo chi le ha molto forti parte avvantaggiato.

Il desiderio che emaniamo, piú ancora se siamo giovani e poco abili nel fingere, finisce per condensarsi nell´aria, per impregnarla come una nebbiolina che si diffonde; e allora raggiunge il suo oggetto, e questi non può rimanere indifferente: o se ne va, si toglie di torno, sparisce e dissipa di colpo quel vapore, oppure si espone e lo accoglie e se ne lascia avvolgere. Scopre, comunque, che deve farsi carico di qualcosa che non è partito da lui, che lui non ha creato, anche se talvolta ciò può essere giusto e fastidioso. La principale insidia (se questa è la parola adatta) sta nel fatto che, avvertendo il desiderio altrui, concepiamo l´idea di poterlo assecondare, quando mai ci saremmo sognati di prendere noi un´iniziativa di quel genere.

Accorgerci che qualcuno vuole unirsi a noi sessualmente equivale a considerare la cosa, sia pure nella fugacità del pensiero piú rudimentale; e se tale eventualità non viene esclusa o rifiutata immediatamente, se non ci sottraiamo subito a quella nebbiolina, allora si fa arduo non avvertire le emanazioni dell´altro, che di solito non recedono, anzi, si fanno insistenti, tendono a non cedere per stanchezza e neppure per la consapevolezza di essere inutili o inconcludenti: sono e basta, non importa che servano o no a qualcosa.

E cosí l´altro ci inocula l´idea, la semina dentro di noi, ce la passa o ce la contagia, e la sua forza cresce di attimo in attimo mentre la tensione aumenta, senza che nessuno la faccia esplodere o le metta un freno, senza che nessuno la fori. A volte è sufficiente la veemenza per ottenere lo scopo che sembrava irraggiungibile appena prima di lasciarla volar via, di liberarla o di scatenarla, o prima che ci sfugga di mano senza il nostro consenso. A volte perfino nostro malgrado.



Così ha inizio il male
     Javier Marias

You might also like:

Nessun commento:

Posta un commento

commenta questo post

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home