martedì 31 ottobre 2017

tutto quello era ormai, per loro, inaccessibile.







Se ci fosse la luna stanotte, potremmo prendere la macchina e andare a vedere.

Hazel sentí qualcosa, come se un gatto le fosse saltato in grembo. Sesso. Gli occhi dilatarsi, la pelle farsi tesa, le gambe rilassarsi, pronte. Ma la luna non ci sarebbe stata quella sera; era implicito anche quello, nella voce di lui. Dudley versò altro whisky, e non per favorire un atto di seduzione. Tutta la fiducia e l’energia, l’arte e la spensieratezza necessarie per concedersi anche la piú piccola avventura – Hazel lo sapeva bene, perché ne aveva avute due, di piccole avventure, una al college e una a un convegno di insegnanti – tutto quello era ormai, per loro, inaccessibile.
 
Avrebbero aspettato che l’attrazione reciproca passasse come una marea, e si ritirasse.

Alice Munro - "Stringimi forte non lasciarmi mai più",



Il tuo respiro misuralo a millenni

Franco Arminio in rete
il tuo paese è questa immensità.

Il tuo respiro misuralo a millenni
.
Il tuo respiro misuralo a millenni,
vai con la foglia che spuntò
per prima sulla terra,
vai con gli uccelli che videro
un cielo che non è questo,
soffia sull’ultimo granello
del mondo,
il tuo paese è questa immensità.
 
Franco Arminio
Io metto tante poesie su fb perchè non credo che la poesia possa avere solo mille lettori, non ci ho mai creduto al fatto che le persone non sono interessate alla poesia. un poco il mio libro ha dimostrato il contrario. ovviamente per chi crede che il mio sia un libro di poesie.
metto le poesie su fb perché volte le scrivo direttamente su fb, è un modo per costringermi a scrivere subito in bella copia.
metto le poesie su fb perchè mi piace che il testo sia occasione di suggerimenti e dunque sia rivisto in base ai suggerimenti degli altri. per me ogni testo non è mai definitivo, è sempre a uno stadio provvisorio, confido sempre in una composizione migliore....
detto questo
vi porgo una poesia di un mio vecchio libro
che non so se mettere nel nuovo
Franco Arminio, 29 ottobre 2017

domenica 29 ottobre 2017

Un giorno le cose inziano senza bisogno di dirsi nulla di preciso.







Brenda non aveva modo di sapere quanto, e se, Neil capisse il suo stato d’animo di quel periodo. Di quella parte della sua vita, non parlavano quasi mai. Non nominavano Cornelius, benché fosse con lui che Neil aveva chiacchierato la prima volta che era andato al Granaio del Mobile. Ci era andato perché cercava una bicicletta, una cosa da poco, giusto per girare in campagna. In quel momento, non ne avevano in casa, ma Neil si trattenne a parlare con Cornelius per un po’, spiegandogli che tipo di bici gli servisse, e come si riparavano o ritoccavano, e chiedendo di provare a trovargliene una. Aggiunse che sarebbe ripassato.
 
Lo fece, poco tempo dopo, e quella volta Brenda era sola. Cornelius era a casa a riposare; era una delle sue giornate no. Neil e Brenda si capirono subito molto bene, senza bisogno di dirsi nulla di preciso. Quando Neil la chiamò per invitarla a bere qualcosa in un bar sulla litoranea del lago, Brenda sapeva che cosa le stava chiedendo e sapeva che cosa gli avrebbe risposto.
 
Gli disse che era la prima volta che faceva una cosa simile. Per certi versi, mentiva; per altri, diceva la verità.

Alice Munro - "Five Points",



essere depressi può costare molto caro



„ammettere che si soffre di depressione fa ancora paura perché si teme di essere additati come pazzi, pericolosi, instabili, perché ci si vergogna di non essere all'altezza delle aspettative di un mondo che ti vuole sempre vincente, bello, allegro e produttivo.
 
Essere depressi può costare molto caro, in famiglia, a scuola, sul lavoro, nelle relazioni, ma costa ancora più caro, secondo me, mentire e nascondersi fino a che non si crolla. “
 
Simona Vinci


spesso hanno fatto l'amore nell'auto di lui







Spesso, quanto spesso, hanno fatto l’amore nell’auto di lui, proprio lí, appena si incontrano, pur continuando a ripetersi di aspettare. Fermo, arriviamo prima alla roulotte. «Aspetta» vuol dire il contrario, dopo un po’. Un’altra volta, hanno cominciato durante il tragitto. Brenda si è sfilata gli slip e si è tirata su l’ampia gonna estiva senza dire una parola, continuando a guardare avanti, e hanno finito per accostare sulla statale, correndo un rischio pazzesco. Adesso quando passano di lí, Brenda fa una battuta, tipo: – Mi raccomando, non uscire di strada, – oppure:
– Ci vorrebbe un cartello di pericolo, da queste parti.
– Luogo di interesse storico, – commenta Neil.

 
La loro è una storia di passione, come ci sono le storie di famiglia, e quelle di chi ha frequentato la stessa scuola. Non hanno molto altro. Non hanno mai cenato insieme, mai visto un film. In compenso, hanno superato avventure complesse, e pericoli, non solo del tipo della sosta sulla statale. Hanno corso dei rischi, sorprendendosi a vicenda, e sempre giustamente. In sogno, può capitare che un’esperienza ci sembri ricorrente, che lo stesso sogno si ripresenti piú e piú volte, ma sappiamo bene che le cose non sono cosí semplici.
 
Sappiamo che esiste un sistema sotterraneo che chiamiamo «sogno» per mancanza di una definizione piú precisa, e che tale sistema non assomiglia a un groviglio di strade e gallerie, ma piuttosto a un reticolo vivo, tortuoso ed elastico, imprevedibile, ma in fondo familiare: il luogo in cui siamo, in cui siamo sempre stati.
 
Funzionava cosí, per loro, il sesso: era come raggiungere un posto di quel genere; ne avevano la stessa percezione e per adesso potevano fidarsi.

Alice Munro - "Five Points",



sabato 28 ottobre 2017

ho amato la poesia

Buenas noches

Fin da bambina ho amato la poesia e impegnato il tempo libero
– e, talvolta, alleviato le mie pene, che non superano,
mi rendo conto, quelle di qualunque creatura
di passaggio sulla terra –
fra molti incerti sforzi per comporla.
 

 
Alice Munro
Amica della mia giovinezza
Meneseteung

Il momento dell'incontro







Ma lui è già lí, è arrivato per primo; si intravede un fanale della Mercury sotto l’ombra fitta dei cedri. È come trovare dell’acqua quando si sta morendo di caldo e si è tutti graffiati e punzecchiati dai rovi d’estate dopo aver raccolto frutti di bosco: meravigliosa e dolcissima, fresca e squisita, pronta a eliminare con le sue inattese profondità tutti i dolori. Brenda parcheggia il furgone, si smuove un poco i capelli e salta giú, controlla che la portiera sia chiusa perché lui altrimenti la rispedisce indietro, proprio come farebbe Cornelius: Sicura di aver chiuso bene?
 
Attraversa il breve tratto assolato sul terreno coperto di foglie, consapevole di sé che cammina con i pantaloni bianchi attillati, la maglia turchese, la cintura bianca bassa sui fianchi, i tacchi alti, la borsa a tracolla. Una donna ben fatta, dalla pelle chiara e lentigginosa e gli occhi azzurri, truccati di ombretto e matita dello stesso colore, occhi che tiene gradevolmente socchiusi per difenderli dalla luce. I capelli biondo-rossicci, ritoccati giusto ieri dal parrucchiere, splendono al sole come una corolla.
 
Si è messa i tacchi esclusivamente per questi pochi passi, per il momento in cui avrebbe attraversato la strada sotto lo sguardo di lui, per quel breve movimento del bacino e quei centimetri di gambe in piú che le regalano.

Alice Munro - "Five Points",



tutto finisce



La tradizionale linea temporale passato-presente-futuro nel caso della narrazione può essere letta così: il presente occupato da chi racconta; il futuro occupato da chi aspetta di sapere come finirà il racconto; il passato occupato dalla storia vera e propria, inventata o reale che sia.
 
Tutto questo sembra ovvio, come il fatto che si possa conoscere il passato meglio del futuro semplicemente perché il passato è già accaduto mentre il futuro è per definizione ignoto. Ma se questo può essere vero da un punto di vista fisico, purtroppo non è altrettanto vero dal punto di vista umano.
 
Spesso nella nostra vita ci troviamo di fronte a situazioni che ci prospettano un futuro tutt’altro che incerto. Più spesso ancora accade un’altra cosa: che tanto più certo appare il futuro più questo si profila spiacevole. Ciò accade perché alla resa dei conti siamo esseri mortali e quindi soggetti, volenti o nolenti, a rispettare un contratto a termine.
 
Sappiamo quindi che, per quello che ci riguarda in quanto esseri umani, tutto finisce: gli amori passano, la bellezza sfiorisce, si invecchia, e si muore. In questa prospettiva il passato diventa paradossalmente più incerto. È incerto perché ci sono molte cose che non sappiamo del passato; perché spesso i ricordi sono confusi; perché il passato ci appare meglio di come lo abbiamo vissuto; e soprattutto perché, nella prospettiva funebre di cui sopra, il passato consente di avanzare alternative ipotetiche che il futuro esclude: cosa sarebbe accaduto se… Questa vaghezza che ci permette di inventarci il passato ha un nome: nostalgia.
 
Tommaso Pincio

Nostalgia ovvero l'invenzione del passato link esterno

Il giorno dell'incontro







Dopo che Brenda ha lasciato la statale che le garantirebbe la possibilità di giustificarsi agli occhi di eventuali testimoni, ci sono alcuni momenti difficili, mentre si immette sulla stradina secondaria. Il furgone dà nell’occhio, è inequivocabile. Ma una volta fatto il salto di trovarsi dove non dovrebbe, si sente piú forte. Quando imbocca il vicolo cieco verso la palude, ogni scusa diventa impossibile. Se la vedono lí, per lei è finita. Ha circa un chilometro da percorrere allo scoperto, prima di raggiungere gli alberi.
 
Non le dispiace arrivare qualche minuto prima di lui, ricomporsi, darsi una pettinata, controllare il trucco e spruzzarsi un po’ di profumo sul collo (e tra le gambe, a volte). Se i minuti diventano di piú, le prende l’ansia. Non ha paura di cani randagi, di bruti né di qualcuno che possa spiarla tra gli arbusti, perché da bambina veniva a raccogliere frutti di bosco da queste parti; per questo conosceva il posto. Non è quello che c’è a spaventarla, ma quel che potrebbe non esserci. L’assenza di Neil, la possibilità di una sua defezione, di un suo rifiuto improvviso. Quello sí che può rendere brutto, stupido e minaccioso qualsiasi posto, qualsiasi cosa. Una volta non è venuto; stava male [....] Non ha mai scordato quell’attesa, l’affievolirsi della speranza, il caldo, gli insetti (era luglio), e lei che grondava sudore seduta nel furgone in una specie di muta ammissione della propria sconfitta.

Alice Munro - "Five Points",



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