Renée gli aprì la porta. Non indossava la vecchia vestaglia blu. Portava lo stesso vestito di quando andarono a vedere l’appartamento, un paio di guanti e un cappello. Portava anche gli occhiali che si metteva per leggere e un altro paio, scuri, per ragioni estetiche o per difendersi dalla luce.
“Oh, mia cara,” disse Sears gemendo.
“Ho prenotato al Tombeau de Couperin,” rispose lei.
“Mi sei mancata da morire,” disse lui. “Sono così eccitato, ce l’ho così duro, che non riuscirei a mangiare.” Sears si slacciò i pantaloni e li lasciò cadere fino alle ginocchia.
“Mi dispiace,” disse lei, “ma non posso fare niente per te.”
“Non mi parlare in questo modo,” disse lui. “Non parlarmi come se fossi la commessa di un grande magazzino che dice a un cliente che un determinato articolo non è più in commercio. Lo sai benissimo che puoi fare qualcosa.”
“Non c’è niente tra noi,” disse lei.
“Ma se ti ho scopato un centinaio di volte!” gridò lui. “E se pensi che non conti nulla allora sei proprio immorale. È da stamattina che speravo di vederti con la vestaglia blu e invece eccoti qui vestita di tutto punto che manca solo che accendano i riflettori.”
“Allora mi porti a mangiare fuori o no?” disse Renée. “Se sei troppo turbato sappi che ho un invito permanente da un sacco di altri uomini.”
John Cheever
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