giovedì 19 ottobre 2017

il rimpianto per ciò che non esiste

Buenas noches

il futuro anticipa il non esistere dal punto di vista
del presente tale e quale come il passato,
cioè c’è una morte futura e una morte passata
e la lingua può partecipare dell’una e dell’altra;
ma è costantemente una lingua morta


 
Giorgio Manganelli
Quel che ci spiega Manganelli è che il rimpianto per ciò che non esiste non è solo la contemplazione della morte, ma anche la delusione per ciò che non è ancora nato, per ciò che forse sappiamo bene non potrà mai nascere. Ciò che è impossibile. (Racconti impossibili, per Landolfi, sono quelli che si scrivono malgrado già si sappia che sarà impossibile portarli a compimento.)

l’insoddisfazione per ciò che c’è – il cattivo infinito del presente, la prosa della vita, il lato diurno dell’esistenza – e l’attrazione maniaca, invece, per tutto quanto può costituire un’alternativa, un aldilà, un oltre. Appunto il passato, per esempio: qualcosa di estinto, che si può ricostruire filologicamente, per tracce e residui. Da cui sogniamo – forse temiamo – possa venir fuori qualcosa di inaspettato, una folata di vento nella nostra vita. Qualcosa che non possiamo far altro che attendere. Invano.
Andrea Cortellessa

Nostalgia ovvero l'invenzione del passato link esterno



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