Murakami Harukii
specchio
– Senti, ricordi che la prima volta che siamo usciti insieme mi hai fatto un ritratto a matita?
– Certo che lo ricordo.
– Ogni tanto lo tiro fuori e lo guardo. È bellissimo. Ho l’impressione di guardare la vera me stessa.
– La vera te stessa?
– Sí.
– Ma se ti guardi allo specchio ogni mattina!
– È diverso, – mi spiegò Yuzu. – Quella che vedo allo specchio è soltanto una rifrazione che obbedisce a leggi fisiche.
Dopo aver messo giú il telefono, andai in bagno e mi guardai allo specchio. Riflessa lí c’era la mia faccia. Era da un bel po’ che non mi osservavo cosí, dritto negli occhi. Yuzu aveva detto che in uno specchio si vede soltanto una rifrazione fisica. Eppure il mio viso mi sembrava solo la parte immaginaria di me stesso. Come se a un certo punto mi fossi diviso in due. E quella che vedevo era la parte che non avevo scelto.
Non era neppure una rifrazione fisica.
L'assassinio del Commendatore
- nessuno sguardo illumina o svela soltanto,
- Una modalità inversa a quella dei vampiri
- Che tortura gli specchi
- Il nostro falso specchio
- il nostro volto appare diverso dall’immagine interiore che abbiamo di noi
- Gli specchi trappole
- Quella che vedo allo specchio è soltanto una rifrazione
- sei sempre stata il mio specchio
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