Julio Cortazar
in piedi davanti allo specchio s’interrogano
ognuno se stesso
non più guardandosi tra di loro
non più nudi l’uno per l’altro,
ho smesso di amarti, amore mio.
Bolero
Quanto è sciocco immaginare
che io possa darti tutto, l’amore e la gioia, gli itinerari, la musica, i giocatoli.
Certo, è così:
posso darti tutto ciò che è mio, è vero
ma tutto ciò che è mio non ti basta
come a me non basta
tutto ciò che è tuo.
Per questo non saremo mai
la coppia perfetta, da cartolina,
se non siamo capaci di accettare
che soltanto nell´aritmetica
il due può nascere dall´uno più uno.
Da qualche parte
un bigliettino annuncia:
sei stata sempre il mio specchio,
voglio dire che per vedermi avevo bisogno di guardarti.
E poi questo frammento:
La lenta macchina del disamore
gli ingranaggi del riflusso
i corpi emigrando dai cuscini
dalle lenzuola, i baci
in piedi davanti allo specchio s´interrogano
ognuno se stesso
non più guardandosi tra di loro
non più nudi l´uno per l´altro,
ho smesso di amarti,
amore mio.
Julio Cortazar
trad. Milton Fernandez
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