Edna O'Brien
La bambina crescendo cominciò a dire la parola «culo» di nascosto, consapevole che la madre sarebbe inorridita. La bambina rideva dei manzi e dei loro svaghi. Poi si faceva prendere la mano e saltava, saltava come se un diavolo le stuzzicasse e solleticasse il rivestimento interno. Da far accapponare la pelle.
Lo faceva all’aperto, lontano da casa, in mezzo ai campi, in un boschetto o sotto una cupola di rododendri. I boccioli di rododendro erano appiccicosi e sprizzavano vita e tutto, come lei, era madido, e ogni tanto la bambina arrossiva e le veniva la ridarella e per tornare a una specie di normalità doveva redarguirsi e schiaffeggiarsi con veemenza.
Come punizione estrema prendeva una tazza di sali di Glauber tre volte al giorno, scegliendo di berla tiepida, quand’era ancora piú ributtante.
Oggetto d'amore
(Una rosa nel cuore di New York )
Edna O'Brien
Edna O'Brien
Edna O'Brien:
- Oggetto d'amore (racconti)
- Una rosa nel cuore di New York (racconto)
- Suor imelda
- Una donna scandalosa (racconto)
- Le signorine Connor (racconto)
- Bagordi irlandesi (racconto)
- le letture del blog (citazioni di libri presenti nel blog)
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