Gioconda Belli
Sono qui,
nuda,
sulle lenzuola solitarie
di questo letto in cui ti desidero.
QUESTA SOLITUDINE DOMENICALE....
Sono qui, nuda, sulle lenzuola solitarie di questo letto in cui ti desidero. Guardo il mio corpo,... liscio e rosato nello specchio, il mio corpo che è stato avido territorio dei tuoi baci, questo corpo pieno di ricordo della tua incontenibile passione sul quale hai combattuto sudate battaglie nelle lunghe notti di gemiti e di risa e di sudori dalle mie cavità profonde. Guardo i miei seni che sistemavi sorridendo nel palmo della tua mano, che stringevi come uccellini nelle tue gabbie di cinque sbarre, mentre un fiore mi si accendeva e arrestava la sua dura corolla contro la tua dolce carne. Guardo le mie gambe, lunghe e lente conoscitrici delle tue carezze, che ruotavano rapide e nervose sui loro cardini per aprirti il sentiero della perdizione proprio verso il mio centro verso la dolce vegetazione del campo dove hai ordito taciti combattimenti coronati dal piacere, annunciati da raffiche di fucile e da arcaici tuoni. Mi guardo e mi vedo, è lo specchio di te che si tende dolente su questa solitudine domenicale, uno specchio rosato, un calco vuoto che cerca l'altro suo emisfero. Piove a dirotto sul mio volto e penso soltanto al tuo amore lontano mentre difendo con tutte le mie forze, la speranza.Gioconda Belli
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