non c’è bisogno di ingaggiare una guerra tra la luce e l’oscurità, come se l’una fosse esterna all’altra: è necessario semmai abbracciare l’oscurità e renderla parte di sé, come farebbe una madre. Perché l’oscurità non è l’opposto speculare della luce, ma gli è topologicamente interna: è quella che letteralmente la rende possibile
Pietro Bianchi sul Flauto magico di Romeo Castellucci
“nessuno sguardo illumina o svela soltanto, perché al tempo stesso vela, occulta, ottunde. Nessun pensiero, nessun linguaggio dice l’intero, esaurisce la verità del sé e dell’altro, perché ne mostra sempre solo una parte, quella che il suo dire, il suo nominare mette in luce di volta in volta, a partire dal proprio angolo prospettico”
J.Derrida
“Rendi cosciente l'inconscio, altrimenti sarà l'inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino”
C.G.Jung
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