domenica 22 febbraio 2015

O forse sto corteggiando il dolore?.


Disprezzo la mia stessa ipersensibilità, che esige tanta rassicurazione, ma nello stesso tempo mi rende così consapevole della sensibilità altrui. Il mio bisogno di essere amata e capita è certamente anormale. Forse io trovo fiducia in me stessa cercando di conquistare gli uomini. O forse sto corteggiando il dolore?.

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Il desiderio di Henry è sempre sfrenato. Sono arata, aperta. Di notte, libri, chiacchiere, passione. Quando riversa la sua passione su di me sento che divento bella. Gli mostro cento facce... Per molto, moltissimo tempo solo lingue, occhi chiusi. Poi il pene e le cedevoli pareti di carne, che si stringono, si aprono, pulsano.

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”Henry e June insieme hanno distrutto la logica e l’unità della mia vita. É giusto, perché non si vive per modelli. E ora io vivo. Non creo più modelli. […] Henry mi dà il mondo. June mi dà la follia. Dio, come sono grata di aver trovato due esseri che posso amare.”

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“Volevo distruggere con la violenza e l’animalità le mie tenui fantasie, le mie illusioni e la mia ipersensibilità. Poi venne June che esaudì i desideri della mia immaginazione e mi salvò. O forse mi uccise perché ora mi sono incamminata sulla strada della follia.”

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“L’intensità ci sta distruggendo tutt’e due. E’ contenta di partire. E’ sempre in fuga. Ora sta scappando da Henry. Ma io non riesco a sopportare la separazione perché è fisica, e ho bisogno della sua presenza.”

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Ora, sola a Louveciennes, sento ancora l’impronta del suo corpo addormentato contro il mio. Vorrei che oggi fosse l’ultimo giorno. Desidero sempre che il momento più intenso sia l’ultimo. June potrebbe tornare e soffiare su di noi come un vento nel deserto. Henry sarà tormentato da lei, e io ipnotizzata.

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Ma qui, sul mio diario, rimarranno le cose che Henry ha detto. Le accolgo come doni di gioielli, incensi e profumi. Le parole di Hnery cadono, e io le acchiappo con tanta attenzione che dimentico di parlare. Sono la schiava che gli fa vento con piume di pavone. Lui parla di Dio, di Dostoevskij, della raffinatezza della scrittura di Fred. […] Pensando a questo, mentre camminiamo lungo il boulevard, vorrei baciare l’uomo la cui passione scorre come lava su un freddo mondo intellettuale. Vorrei rinunciare alla mia vita, alla mia casa, alla mia sicurezza, alla mia scirttura, per vivere con lui, lavorare per lui, essere una prostituta per lui, qualsiasi cosa, persino essere fatalmente ferita da lui.

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Anaïs Nin - Henry & June
Henry e June, tratto dai diari di Anaïs Nin,è la storia dell’incontro di Anaïs con Henry Miller e sua moglie June, a Parigi tra il 1931 e il 1932. Questo incontro avrà importanti ripercussioni sulla vita sentimentale e letteraria di Anaïs, la quale attratta dalla genialità di Henry e dalla sensualità di sua moglie June, darà vita ad un triangolo erotico-sentimentale dal quale non saranno escluse le implicazioni del suo matrimonio con Hugo e le riflessioni di Anais su se stessa e sulle sua progressiva maturazione come scrittrice. Sullo sfondo, la Parigi degli anni ’30, le letture di Gide, Proust, Lawrence e ovviamente un ritratto intimo di Henry Miller. [tratto da La casa sull'albero]

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