sabato 28 marzo 2015

Franco Buffoni racconta Emily Dickinson: Traduzione

Traduzione

“Egli ha udito il ruggito del leone,
e sa tradurlo nel linguaggio degli uomini”
John Keats
scriveva il grande poeta romantico John Keats circa la funzione del “poeta”, l’essenza della sua “missione”. Una definizione adattissima per Emily Dickinson, solo sostituendo al termine “leone” - troppo prosaico, animalesco, terreno - il termine “vertigine”, per esempio, o “voragine”. E qui una lettura di tipo psicanalitico avrebbe ovviamente buon gioco. Il poeta vede il fondo della voragine e si ritrae inorridito, prova un terribile senso di vertigine e... cerca di comunicarlo, di tradurlo ai suoi lettori.

Ma come funziona questo gioco se i lettori non ci sono? Se le 1700 poesie vengono scritte come una sorta di diario personale in versi, persino sul retro di buste di carta da lettere già usata, o sulla nota di un negoziante, e soprattutto senza alcun progetto editoriale né prossimo né remoto? Solo oggi noi possiamo permetterci di leggere queste 1700 poesie in sequenza, mentre nemmeno Emily - allora - era in grado di farlo. Questa constatazione inevitabilmente pone un ulteriore problema di tipo traduttologico. Come si deve porre un traduttore rispetto a poesie non pensate altrimenti che per restare inedite?

Un problema in più, rispetto a quello già non indifferente, che vede il testo “originale” bloccato in una sorta di atemporalità. Mentre la lingua della traduzione - meglio: delle traduzioni - è una lingua del tempo e nel tempo, che inevitabilmente porta con sé il concetto di “ritraduzione”, in vista di un continuo adeguamento della “traduzione” all’evoluzione della lingua cosiddetta di “arrivo”.

Proprio per questo troviamo affascinante la teoria dello studioso tedesco Friedmar Apel, che parla di “movimento del linguaggio nel tempo” anche per il testo cosiddetto di “partenza”. Perché è vero che il testo che stiamo traducendo è stato scritto “allora”, ma è innegabile che - pur con tutti gli sforzi di contestualizzazione – noi lo si sta leggendo e interpretando “oggi”. In questa ottica Emily scrive per noi oggi.

Franco Buffoni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

home