Yiannis Ritsos
Bello il tuo corpo
Infinito il tuo corpo.
Mi sono perso nell’infinito.
Le mie labbra
percorrono il tuo orecchio.
Così minuto e tenero
come può contenere
tutta la musica?
L’assenza di perifrasi – diceva –
annienta la poesia.
E sia.
Preferisco il tuo corpo.
Nudo il tuo corpo,
autentico –
risposta definitiva al niente.
Vieni.
Tutta notte
il tuo nome
mi cinguetta in bocca,
mi beve la saliva,
mi beve.
Il tuo nome.
Le mie mani ti ricordano
più profondamente della memoria
Due mesi senza incontrarci.
Un secolo
e nove secondi..
Yiannis Ritsos