Altri ti hanno presa Altri ti hanno presa: a me è rimasto il fumo di vetro dei tuoi capelli, e dei tuoi occhi la stanchezza autunnale. Oh, la stagione dell’autunno! Mi è più cara della primavera e dell’estate. Per questo così fortemente sei piaciuta alla fantasia di un poeta. Io non mento col cuore: da oggi a tutta voce posso gridare di aver lasciato la strada del teppismo. E già viene il tempo degli addii all’insolenza spregiudicata, indomabile: il cuore ha bevuto una miscela più forte dell’alcool. E alla mia finestra bussa settembre con un ramo rosso di salice perché mi prepari all’incontro tranquillamente, senza cerimonie. Ora stringo alleanza con l’universo e nulla ho perduto di me stesso. Solo la Russia mi sembra un’altra, diversi i cimiteri e i casolari. Mi guardo intorno con occhi trasparenti e in ogni luogo vedo te, sorella, amica, compagna ideale di un poeta. Soltanto a te, rinnegando la mia natura infedele, io posso cantare nella penombra delle strade il teppismo che se ne va. Sergej Aleksandrovič Esenin
| HOME | poesie | poesie d'amore | poesie erotiche | narrativa | ti voglio bene | letture | lettere | Twitter | Indici temi & autori |
giovedì 17 dicembre 2015
Altri ti hanno presa: a me è rimasto il fumo di vetro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
commenta questo post