ALCUNI Alcuni inseguono tutta la vita uno scopo – il disegno di un meccanismo un seme particolare di grano un incrocio di canarini l’attuazione di un piano la costruzione di una casa. Alcuni in abitazioni private o in asili psichiatrici ritentano solitari di carte o calcoli di moto perpetuo o altre più improbabili imprese come rivoluzioni. Essi sono uomini o donne derisi o tutt’al più gentilmente commiserati sia perché l’ambizione che li muove si giudica eccessiva sia perché appare futile l’obiettivo. Ma io voglio dire che al confronto non c’è impresa spaziale né invenzione pari all’attento studio di costoro che sacrificano alla cosa impossibile ogni raggiungibile piacere. Essi hanno parenti amici e figli madri e padri mogli e mariti hanno maestri e direttori di coscienza che accampano più esperienza e che li esortano alla quotidiana concretezza. Essi come ognuno di noi hanno persone e cose di cui la presenza stessa ha forza più delle parole e gli argomenti risultano inoppugnabili quando gli dicono – pensa a quel che fai. Non c’è dubbio – i persuasori sono nel giusto perché è senza conforto lo stato di questi ostinati e agitato è il loro sonno scarsa la salute del corpo e non hanno alleata la minima probabilità. Non è il loro coraggio coraggio di giocatore o rischio calcolato di trafficante e nemmeno intuito di stratega o di capo politico o di chirurgo all’unica estrema occasione. Essi non hanno con sé la tradizione di una fede anzi tradiscono a volte sovvertono la morale fomentano il disordine in se stessi perduti prima di ogni salvezza. E non possono indicarti il nome di qualcuno perché non ha fama chi è nella vera ignominia né superbia di martirio né la gloria di un emblema ma grazie ad essi ha un senso la specie uomo. Pensando di loro ti scrivo queste parole oggi che dirci insieme è dire nessuna speranza sbarrati da ogni saggezza sbarrati dalla storia ormai più di passato che di futuro nutribili. E chiamandoti a un futuro di penuria io chiedo la tua insania perché la mia abbia forza perché si possa dire che è una cosa reale quella che due distinte persone vedono identica. E tutto questo è ancora poco al confronto del nulla di chi insegue un solitario ideale. Essere umani può anche significare rassegnarsi. Ma essere più umani è persistere a darsi. Giovanni Giudici (da O beatrice, Mondadori, 1972)
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domenica 13 dicembre 2015
ma essere più umani è persistere a darsi
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