La mia opera è dominata dalla distinzione
fra la memoria involontaria
e la memoria volontaria.
Marcel Proust
fra la memoria involontaria
e la memoria volontaria.
Marcel Proust
«Una volta, diversi anni fa, dissi che non avevo molta immaginazione, mentre quello che avevo era una buona memoria involontaria, era una battuta; stavo pensando a Proust e alla memoria involontaria. Quando osservo mi ricordo cose e a volte dettagli futili. Ricordo aspetti che nessuno ricorda e dimentico cose molto rilevanti. Non si tratta di nostalgia, ma ritengo fondamentale il ricordo, perché spesso tendiamo a cambiare o a cancellare il tempo passato, a sfumarlo a togliergli consistenza e la memoria è parte di te per cui cancellarla non ha certamente conseguenze positive. Mi riferivo a questo, ma non ho molto chiaro neppure quali siano le frontiere. Per esempio sto pensando molto al “sognare ad occhi aperti”.
Alejandro Zambra, intervista di Gabriele Santoro
minima moralia
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