sabato 25 aprile 2015

l'amore prigione



Chi ama non si propone certo di soffrire per gelosia di qualcun altro che la persona amata voglia amare, ed esigerà perciò che quest'ultima si imponga delle rinuncie non solo nel manifestare i propri sentimenti, ma anche nell'accorgersene tra sé e sé.
 
...chi vuole amare esigerà, altresì, che la persona amata si imponga quelle rinunce di sua spontanea volontà - non certo per paura o per puro senso del dovere. Tale esigenza può generare stati d'animo ansiosi. il cui motivo principale è - come fece osservare elegantemente Roland Barthes - l'incapacità di sopportare l'eventualità di essere, agli occhi della persona amata, come un'altro o addirittura come tutti gli altri.
 
Possiamo dunque definire l'amare come il bisogno di esserespeciali agli occhi della persona amata, ma senza avvedersi di quanto questo bisogno risulti problematico, se appena ci si pensa un po'.
 
L'amore sarebbe infatti il ritenere una e una sola persona incomparabilmente speciale, non perchè lo sia davvero, ma perchè questo è l'amore; e d'altra parte ci farebbe capire che la persona che ama ha in mente di fare con la persona amata proprio il contrario di quel che ha fatto il Dio biblico, dato che, per essere considerata tanto speciale da quest'ultima, la persona che ama non l'ha liberata nè intende liberarla dalla schiavitù, ma si limita a imporle dei vincoli non da poco.
 
In cambio, la persona che ama può arrivare a offrire di assoggettarsi essa stessa a tali vincoli, contando sul fatto che quella strana aspirazione a essere incomparabile animi anche la persona amata. Il che trasforma l'amore in una limitazione reciproca - o, se si preferisce, in una nevrosi nel senso psicoanalitico: cioè in una condizione in cui norme non verificate né adeguatamente motivate impediscono agli individui di fare esperienze personali, cioè di provare ad essere pienamente se stessi.

Igor Sibaldi - Eros e amore

voglio la tua libertà
e non posso rinunciare alla mia.
Prima non avevamo vincoli ma
avevamo rinunciato a noi stessi
riducendoci a una sagoma di carne
uno strumento da usare per il nostro piacere
Ma allora se il corpo è uno strumento,
un corpo vale l'altro
anzi il suo corpo era piu' splendente del mio
così non poteva che finire

Ma noi non eravamo solo due corpi........

Marcello C.

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